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Rifiuti, emergenza infinita in Sicilia: 50 Comuni sul piede di guerra

PALERMO. Da un’emergenza all’altra: per i rifiuti in Sicilia siamo ai botti di fine anno. Da un lato ci sono 50 Comuni che protestano perché non possono più scaricare a Bellolampo, dall’altro ci sono le grane politiche con cui il nuovo governo regionale deve fare i conti: prima si è dimesso l’assessore regionale, poi anche il dirigente generale, come si legge sul Giornale di Sicilia in edicola.

L’assessorato ai Rifiuti in appena due giorni ha così perso entrambi i suoi vertici. Vincenzo Figuccia ha deciso di rinunciare alla carica di assessore dopo lo scontro con Miccichè sul tetto degli stipendi dei burocrati all’Ars, Gaetano Velastro ha invece lasciato l’incarico di dirigente generale, tornando all’Arpa (l’Agenzia per l’ambiente) di Siracusa.

Musumeci è stato quindi costretto a convocare d’urgenza la giunta per rimettere subito in moto la macchina burocratica, rimasta senza pilota. Ed ecco che in serata è arrivata la nomina di Salvo Cocina, dirigente dell’ufficio speciale per la Raccolta differenziata, in passato al vertice della Protezione Civile, e che ora guiderà il dipartimento Acqua e Rifiuti.

Va a ricoprire un incarico più caldo che mai, in un assessorato al momento privo di vertice politico (anche se guidato ad interim da Musumeci) e con i Comuni sul piede di guerra per le difficoltà nel conferimento dei rifiuti. Da pochi giorni la discarica di Bellolampo è aperta solo a Palermo e Ustica e da gennaio rischia di essere satura. Una struttura che ha una capienza di circa 1300 tonnelate al giorno, con 900 assorbite solo dalla spazzatura di Palermo.

Le cinque vasche sono già sature, la sesta è in esaurimento, mentre per aprire la settima serviranno almeno otto mesi di lavoro, ma ancora il progetto è fermo al palo in attesa che si sblocchi l'iter burocratico tra permessi e autorizzazioni.

Per cinquanta Comuni della provincia di Palermo crescono, invece, le difficoltà, come si legge in una nota dei sindaci. “Gli altri sono stati dirottati alla discarica di Catania con un aumento del 10% rispetto a Palermo sui costi di discarica e 52 euro a tonnellata in più per il trasporto”.

Si rischia dunque una nuova emergenza. “ Il sistema è al collasso”,è l’allarme dei sindaci, pronti a ogni forma di protesta per evitare gli aumenti della Tari. “L'unico interlocutore a questo punto è il presidente Musumeci. Siamo in emergenza da anni per colpa della Regione e non permetteremo di far pagare il conto ai nostri cittadini”.

Rifiuti a parte, la giunta ieri ha ufficializzato anche la nomina di Maria Mattarella a segretario generale di Palazzo d’Orleans. La figlia di Piersanti e nipote del Presidente della Repubblica lascia l’ufficio Legislativo e Legale e diventa così il vertice assoluto della burocrazia regionale.

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