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Gentiloni: "Militari italiani presto in Niger per fermare traffico di migranti e terroristi"

Il presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni

ROMA. «Il terrorismo è andato consolidandosi in questi anni nel Sahel , in Africa, ed è questo uno dei motivi per i quali una parte delle forze che sono state dispiegate in Iraq - questa è la proposta che il governo farà in Parlamento - saranno dispiegate nei prossimi mesi in Niger, con una missione che avrà il ruolo di consolidare quel Paese, contrastare il traffico degli esseri umani e contrastare il terrorismo». Lo ha annunciato il presidente del consiglio Paolo Gentiloni parlando all’equipaggio della Nave Etna.

«Anche grazie al contributo dell’Italia si è raggiunto nel 2017 un obiettivo fondamentale: Daesh è stato sconfitto, ma la minaccia terroristica non è scomparsa. E noi dobbiamo continuare a lavorare concentrando le nostre attenzioni ed energie in quel mix di minacce provenienti dal traffico di esseri umani e del terrorismo che è andato consolidandosi in questi anni nel Sahel», ha spiegato Gentiloni.

«Come Paese abbiamo svolto un ruolo fondamentale nella battaglia contro il terrorismo - continua ancora il presidente del Consiglio - Lo abbiamo svolto per solidarietà internazionale. E lo abbiamo fatto per difendere il nostro interesse nazionale, perché sappiamo quanto sia fondamentale la lotta al terrorismo. Abbiamo ottenuto dei risultati: il 2017 sarà ricordato come l’anno della sconfitta militare di Daesh, del tentativo di una organizzazione terroristica di trasformarsi in uno Stato e di controllare un territorio. In questa sconfitta l’Italia ha giocato un ruolo molto rilevante. Con 1400 militari siamo la forza più rilevante dopo gli Stati Uniti in Iraq. Ora l’Iraq sta svoltando pagina, Mosul è stata liberata, ci sono le condizioni per poter dare un contributo, e noi italiani continueremmo a darlo, non per vincere la lotta contro il terrorismo ma per consolidare questo Paese».

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