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Cdm approva decreto su gestione rischi in agricoltura

(ANSA) - ROMA, 22 DIC - Sono stati approvati due decreti legislativi che, su proposta del ministro Maurizio Martina, introducono, rispettivamente, disposizioni relative alla gestione dei rischi in agricoltura e nuove norme in materia di coltivazione, raccolta e prima trasformazione delle piante officinali. Lo annuncia, in una nota, il ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali. "Investire di più sugli strumenti di gestione del rischio e semplificarli. È in questa direzione che continuiamo a lavorare - afferma Martina - per aumentare la redditività del settore agricolo e tutelare i piccoli produttori. Lo abbiamo ribadito anche nel corso del G7 agricoltura di Bergamo e il decreto di oggi si inserisce proprio in questo contesto. C'è bisogno di consolidare e introdurre strumenti adeguati a fronteggiare le nuove sfide che abbiamo davanti, in particolare quella del cambiamento climatico. Bene anche il testo unico che disciplina il settore delle piante officinali, con interventi attesi da più di 80 anni." In particolare, il primo decreto prevede la revisione della normativa esistente per favorire lo sviluppo di strumenti assicurativi innovativi a copertura dei danni alle produzioni, alle strutture e ai beni strumentali delle aziende agricole; la disciplina dei fondi di mutualità per la copertura dei danni da avversità atmosferiche, epizoozie, fitopatie e per la tutela del reddito degli agricoltori nonché per compensare gli agricoltori che subiscono danni causati da fauna selvatica. Infine, si interviene per rilanciare gli strumenti di gestione del rischio, integrando le misure finanziate nel quadro della nuova programmazione europea 2014-2020.

Riguardo alle piante officinali, viene costituito il nuovo Testo unico in materia di coltivazione, raccolta e prima trasformazione che dà un nuovo assetto al settore per favorirne la crescita e lo sviluppo e per valorizzare le produzioni nazionali, nell'ottica di una maggiore trasparenza per i consumatori. Viene fornita poi una nuova definizione di piante officinali, prevedendo l'istituzione dei registri varietali delle specie, nei quali sono elencate le piante officinali ammesse alla commercializzazione e stabilite le modalità e le condizioni per la certificazione delle sementi; viene disciplinata la raccolta spontanea per evitare il depauperamento delle aree e stabilito che, con decreto del Mipaaf, d'intesa con la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano, deve essere adottato il Piano di settore della filiera delle piante officinali, che costituisce lo strumento programmatico strategico. Si prevede, infine, per le Regioni, la possibilità di istituire, nel rispetto della normativa Ue, marchi finalizzati a certificare il rispetto di standard di qualità nella filiera delle piante officinali. (ANSA).

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