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"Star Wars" tra le password più usate e a rischio del 2017

ROMA. Complice l’arrivo nelle sale di «Star Wars: Gli ultimi Jedi», cioè l’ottavo film della saga di Guerre stellari, la parola «starwars» entra nella classifica 2017 delle password più gettonate: quelle talmente prevedibili da semplificare la vita a ladri di identità e cybercriminali in generale. Nell’elenco stilato dalla società SplashData, che ha preso in esame oltre cinque milioni di password svelate quest’anno in Usa ed Europa occidentale, «starwars» si piazza al sedicesimo posto. Le prime due posizioni sono appannaggio ancora una volta delle due parole chiave che, in pratica, lasciano la porta spalancata agli hacker: «123456» e «password».

Quando si tratta di scegliere una combinazione segreta per proteggere e-mail, conto bancario, foto private e documenti seri, gli internauti non brillano certo per fantasia. I numeri, ad esempio, vanno molto di moda. Scorrendo la classifica si trovano «12345678» al terzo posto, «12345» al quinto, "123456789» al sesto e così via. C'è poi chi pensa di essere furbo e usa le parole più comuni, ma ritoccate come "passw0rd»,con lo zero al posto della «o», che si piazza al diciannovesimo posto.  «Gli hacker conoscono i vostri trucchi: la semplice modifica di una password facile da indovinare non la rende sicura», avverte il Ceo di SplashData, Morgan Slain.

Tra le «new entry», cioè le parole che entrano per la prima volta quest’anno tra le cento più abusate e quindi più rischiose, la prima è «letmein» (fammi entrare), in settima posizione, seguita da «iloveyou» (ti amo) in decima.  Nella classifica delle password che peggio proteggono i nostri account, il primo sport che si trova è il football, al nono posto. La prima squadra sono i Lakers e il primo e unico giocatore è l’ex cestista Michael Jordan, ricordato nella parola chiave «jordan23» (23 era il numero di maglia).

Il primo mezzo di trasporto è la Harley, e su quattro ruote la Ferrari, che batte la Mercedes. Il primo cibo, invece, è il formaggio. Molto presenti nella classifica, dove non mancano parolacce e parti anatomiche, anche i nomi di battesimo, tra cui il più digitato è Robert.

Niente di tutto ciò è sicuro. «Gli hacker - spiega Slain - usano termini comuni come quelli dello sport per entrare negli account: sanno che la gente li usa perché sono parole facili da ricordare».

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