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Cina: Assocarni,Via della Seta da' ossigeno filiera da 10 miliardi

ROMA - L'iter per la rimozione del bando alla carne bovina made in Italy in Cina "è stato lunghissimo. Con sincerità ringraziamo il ministero della Salute, le autorità competenti e la nostra Ambasciata che non si sono mai persi d'animo". Lo afferma il direttore di Assocarni Francois Tomei, nel precisare che tuttavia "manca l'ultimo miglio. Prima che un chilogrammo di carne italiana possa arrivare in Cina passerà un anno. Manca ancora il certificato veterinario e le autorità cinesi devono poi autorizzare i singoli impianti di macellazione e trasformazione. Ma la giornata odierna è importante perché da' una boccata d'ossigeno alla nostra filiera  della carne bovina che vale in totale 10 miliardi di euro (6 industria, 4 allevamento)" sottolinea Tomei.

"Sicuramente - continua il direttore di Assocarni - la Cina è un mercato per noi fondamentale sia per la carne fresca bovina, sia per i prodotti a base di carne, come ragù e lasagne ad esempio. Oggi siamo in difficoltà con l'embargo russo, e l'apertura di un mercato alternativo potrebbe essere un sostituto delle vendite in Russia. Per le nostre carni vaccine il gigante asiatico può diventare una 'piazza' fondamentale, come lo è già diventata per il mercato europeo delle carni suine dove ha riequilibrato peraltro i prezzi.

Da parte cinese c'è molta richiesta per tutto l'agroalimentare made in Italy e vogliamo sfruttare il vento in poppa - conclude - facilitati dall'apprezzamento per l'interscambio italocinese di competenze scientifiche avviato con l'Istituto Zooprofilattico del Piemonte e dal sistema di tracciabilità su ogni singola fettina messo in luce dall'Istituto Zooprofilattico di Teramo. La tracciabilità delle carni garantiti dal nostro sistema pubblico e la presenza di un veterinario in ogni macello sono state la carte vincenti".(ANSA).

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