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'Ridateci le nostre scarpe', appello dei diabetici al ministro Lorenzin

- Diabetologi e persone con diabete chiedono al Ministero della Salute la reintroduzione nei Lea di scarpe e plantari di serie per prevenire e trattare il piede diabetico, importante complicanza che può condurre all'amputazione.
    "Incredibilmente, dai Lea sono sparite le calzature ortopediche di serie, quelle usate per la prevenzione e la cura del piede diabetico, mentre sono rimaste quelle su misura, di certo più costose", denunciano la Società Italiana di Diabetologia (Sid) e l'Associazione Medici Diabetologi (Amd). E aggiungono: "Per non parlare della sorpresa che ha di recente suscitato l'annuncio dell'erogazione da parte del Ssn di fantasiosi 'alimenti per diabetici', iniziativa definita inutile dalle stesse associazioni dei pazienti, perchè un miglior compenso metabolico non c'è bisogno di alimenti speciali ma solo di una dieta ben equilibrata".
    La richiesta dei diabetologi è chiara: che le calzature di serie per la prevenzione e il trattamento del piede diabetico, condizione che riguarda circa 300 mila italiani, tornino ad essere erogabili dal Ssn, riconoscendole come parte integrante di un percorso diagnostico-terapeutico specifico per la persona affetta da piede diabetico. 

La risposta del Ministero

Dopo aver ricevuto la formale segnalazione da parte delle Associazioni dei diabetologi in merito all'assenza nei Livelli di assistenza (Lea) delle scarpe e plantari di serie, il ministro della Salute Beatrice Lorenzin "ha formalmente investito della questione la Commissione Nazionale di Aggiornamento dei Lea, unico soggetto, ai sensi di legge, a poter decidere se integrare/modificare le previsioni del DPCM LEA e dei Nomenclatori". Lo afferma il Ministero della Salute.
   

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