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Doping, Froome trovato positivo ai test durante la Vuelta

ROMA. Il corridore britannico Chris Froome è stato trovato positivo a un controllo antidoping effettuato il 7 settembre scorso durante la Vuelta, il Giro ciclistico di Spagna.

La notizia è stata data dalla federazione ciclistica internazionale, e anche le controanalisi avrebbero dato lo stesso esito. La sostanza incriminata è il salbutamolo, presente in un farmaco antiasmatico.

Froome soffre di asma, ha fatto sapere il team Sky, e il farmaco è fra quelli consentiti dalle regole Wada se preso a basso dosaggio.

Froome è stato trovato positivo nelle analisi effettuate il 7 settembre, in occasione della 18ma tappa della Vuelta, il Giro di Spagna che poi il corridore britannico ha vinto. Il campione britannico a luglio aveva anche trionfato per la quarta volta al Tour de France.

La notizia della sua positività ha sconvolto il mondo del ciclismo, e la federazione internazionale (Uci) ha già sollecitato ulteriori approfondimenti ed ha chiesto alla squadra del corridore di fornire spiegazioni sull'accaduto. In ogni caso per il momento non verrà preso alcun provvedimento sanzionatorio, vista la natura della sostanza, l'antiasmatico appunto, trovato nel sangue.

Il Team Sky in una nota ha ricordato che Froome "nel corso dell'ultima settimana della Vuelta ha sofferto di attacchi acuti di asma e in accordo con i medici della squadra ha aumentato il dosaggio" del farmaco. "Tutti sanno bene che soffro di asma e so esattamente quali sono le regole" ha dichiarato il campione. "Uso un inalatore per gestire i sintomi, sempre nei limiti consentiti" aggiungendo poi di aver avuto "la massima cura nel non superare le dosi consentite. Fornirò tutte le informazioni che chiederanno".

"La mia asma -spiega Froome - è peggiorata alla Vuelta, quindi ho seguito il consiglio del medico di squadra per aumentare il dosaggio di Salbutamol. Come sempre, ho avuto la massima cura per garantire che non usassi più della dose consentita". Quanto alla richiesta di spiegazioni da parte della federciclismo internazionale, il campione britannico ha detto "prendo molto sul serio le richieste" dell'Uci che "ha assolutamente ragione di voler esaminare i risultati dei test e, insieme al team, fornirò qualsiasi informazione richiesta".

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