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Non c'è pace per il Milan: scoppia una nuova grana Donnarumma

MILANO. Non c'è pace per il Milan. Si è riaperto il fronte Donnarumma, cinque mesi dopo il tormentato rinnovo del contratto fino al 2021. Già all’epoca non sembrava un accordo a vita, ora l’addio in estate (o a gennaio) è ancor più probabile, alla luce delle comunicazioni - rivelate dal Corriere della Sera - inviate attraverso il proprio entourage nelle scorse settimane alla società, in cui il portiere diciottenne sostiene di essere stato oggetto di pressioni psicologiche, firmando senza la necessaria serenità l’accordo da 5-6 milioni di euro a stagione.

Arriva un «no comment» da Mino Raiola, critico da sempre sul progetto cinese, e a sua volta spesso criticato per come sposta i suoi gioielli con laute commissioni. A Casa Milan la mossa legale è vista come una strategia del procuratore di Gianluigi Donnarumma destabilizzare l’ambiente, e già sui social monta una bufera simile a quella superata dal portiere a luglio, quando era nel mirino di Real Madrid e Paris Saint Germain.

I dirigenti del Milan intendono affrontare il tema con il giocatore (l'ad Fassone oggi è stato a Milanello), con un confronto sereno ma fermo, per capire se qualcosa non funziona, partendo dal presupposto che Donnarumma è inamovibile, gode di massima fiducia, è un giocatore chiave per Rino Gattuso, il contratto va rispettato e non è sul mercato: saranno valutate solo offerte clamorose. Il Psg ci pensa, la clausola da 70 milioni non esiste perché il giocatore non l’ha firmata.

In attesa del pesante 'nò al Voluntary Agreement da parte della Uefa (che martedì verificherà alcuni dati del bilancio con la Covisoc, la commissione di vigilanza della Figc), il Milan è già entrato nell’ottica di dover cedere un big senza Champions, e a sua volta Donnarumma vuole guadagnarsi lo status di top player sul principale palcoscenico europeo. Così, anche se il nuovo avvocato rossonero, Mattia Grassani, studia il dossier ereditato da Leandro Cantamessa, è probabile che le dinamiche di mercato superino quelle legali. Comunque è difficile l'annullamento del contratto, quasi inedito al Milan: per vizio di volontà (ma del club) ha risolto solo quello col belga Eric Gerets nel 1984, che non rivelò di essere sotto procedimento per illecito sportivo.

«Fassone e Mirabelli parleranno se ci sono problematiche" spiega Gattuso, alle prese col primo delicato caso diplomatico: "Non tocco con mano problemi con Gigio. Ci parlo ogni giorno, lo vedo tranquillo. Non l’ho mai sentito dire che saranno le ultime partite. Anzi, gli brucia quando non arrivano i risultati. Dopo Benevento era molto triste per il gol al 96', gli brucia».  Intanto Donnarumma sarà titolare anche domani negli ottavi di coppa Italia contro il Verona, con buona pace del fratello Antonio, terzo portiere che a luglio ha firmato un contratto da un milione di euro, e poteva avere una chance per il ko di Storari. Gattuso opta per turnover minimo: «Superare il turno è un dovere».

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