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Un toccasana per mente e corpo: in Sicilia arriva il "Ruesri Dat Ton"

PALERMO. Metodi di cura dell’antico Regno del Siam, a Palermo l’unico maestro italiano del  metodo di massaggio diretto Ruesri Dat Ton.

Un vero e proprio gioiello di pratica corporea, la tecnica di auto massaggio è conosciuta anche come lo yoga degli Eremiti Thai, i discepoli di  Jivaka KumarBhacca  medico indiano vissuto più di 2500 anni fa, fondatore della medicina thailandese.

Una tecnica di cura autonoma, che permette un intenso lavoro su se stessi sia spirituale che fisico, doveogni parte del   nostro corpo viene coinvolta in un esercizio armonico che si mescola con la meditazione tipica delle discipline olistiche, che hanno come unica madre la medicina tradizionale cinese.

Insieme al metodo indiretto, rappresentato dal Massaggio Thailandese tradizionale, in cui troviamo un operatore che attraverso l’uso di diverse tecniche come digito pressioni e pressioni palmari, favorisce il fluire dell’energia all’interno del corpo della persona che riceve il massaggio, così il Ruesri Dat Ton permette invece di operare su se stessi.

“ Una tecnica di altissimo valore che ho   appreso   in   Thailandia   dalle   mie   insegnanti   dagli   occhi   a   mandorla-   dice   Sergio   Coniglio insegnante di yoga e pilates, unico   maestro italiano di Ruesri Dat Ton-   figlia,   al   pari   del massaggio,  della   medicina thailandese, può considerarsi   un   fai   da   te   Infatti è  il praticante stesso che   attinge, con  la  inspirazione all’ immenso di serbatoio di energia universale, il Prana, parola sanscrita che significa movimento costante. Attraverso  il movimento dei vari distretti corporei, eseguito con le varie tecniche, questo Prana viene incanalato lungo determinati Sen, spinto con la ritenzione del respiro dopo la inspirazione ed infine lo si libera con la espirazione ed   il ritorno dei  segmenti corporei  interessati  alla   posizione di   partenza”.

Un   lavoro   intenso di concentrazione e di controllo respiratorio, dove le due componenti si legano e guidano il corpo a ritrovare il proprio equilibrio. La base tecnica di questa antica tradizione risiede dell’hatha yoga indiano e possiede un vasto repertorio di tecniche  tra i più completi: posizioni sedute, in piedi, in equilibrio metatarsico e monopodalico in cui la consapevolezza del proprio corpo e della propriocezione nello spazio è sicuramente un aspetto rilevante.

Inoltre troviamo all’interno dell’ esercizio, flessioni  dei polsi e delle dita dei piedi, che stimolano al meglio le linee   energetiche degli   arti superiori   e inferiori.

Come tutte le arti olistiche, questa antica disciplina dona a chi la pratica diversi   benefici  sull’organismo e  sul   nostro   sistema   interiore, tra   questi sicuramente: il miglioramento della capacità respiratoria, grazie al Pranayama che si sviluppa in esercizi per estendere e controllare il respiro, il quale supporta l’esecuzione dei movimenti,  riduzione dei grassi e dei liquidi in eccesso, miglioramento della   circolazione venosa e linfatica, azione posturale  sulle  grandi  articolazioni  e,   naturalmente, l’acquisizione di una maggiore mobilità articolare.

“Questa arte ha il dono di insegnarci ad ascoltare il nostro corpo aiutandoci a ritrovare dentro di noi nuovi spazi- continua il maestro Coniglio- il mio obiettivo è di parlarne attraverso un mio libro, frutto dei miei studi in Siam su questa disciplina, per riuscire a diffonderla e a far conoscere i suoi benefici”.

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