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Sciopero dei medici, sospesi 40mila interventi chirurgici

Adesioni "superiori ad ogni previsione", con "punte dell'80%", allo sciopero nazionale dei medici e dirigenti del Servizio sanitario nazionale (Ssn), indetto per oggi. La stima è dei sindacati medici. "La partecipata adesione che, al netto dei contingenti minimi obbligati a rimanere in servizio per garantire le urgenze, ha toccato punte di adesione dell'80%, il sit in a Roma davanti al ministero dell'Economia, le altre 50 iniziative simili organizzate per l'Italia - affermano le sigle sindacali in una nota - testimoniano coscienza dell'importanza della posta in gioco". Vale a dire, sottolineano, "contrastare una condanna a morte annunciata della sanità pubblica che sta travolgendo insieme i diritti dei cittadini, che vedono sottrarsi prestazioni giorno dopo giorno o trasferirle a carico delle loro tasche, e quelli dei medici e dei dirigenti sanitari, dei quali ruolo, dignità e valori professionali sono marginalizzati in una logica di abbandono".

A sostenere le ragioni dello sciopero, scende in campo, con un post su Facebook, Enrico Rossi, presidente della Regione Toscana ed esponente di Liberi e Uguali: "Governo favorisce sanità privata a scapito di quella pubblica". "Oggi scioperano i medici contro un governo - afferma Rossi - che non rinnova i contratti da otto anni, non finanzia adeguatamente la sanità, non toglie i superticket e lascia che esploda la libera professione a pagamento. Però incentiva le mutue e il welfare aziendale e favorisce la sanità privata togliendo risorse a quella pubblica. Il Servizio Sanitario Nazionale è un bene comune da difendere insieme".

 E proprio un sistema sanitario nazionale che rischia il collasso a causa di un "sottofinanziamento cronico" ed una categoria "allo stremo" e che attende da 8 anni il rinnovo del contratto è il quadro che ha motivato lo sciopero di oggi 12 dicembre. Per 24 ore medici, veterinari e dirigenti del Ssn - in tutto 134.000 professionisti - incrociano le braccia per uno sciopero nazionale che, secondo le previsioni, potrebbe far saltare 40mila interventi chirurgici programmati e migliaia di visite. Una protesta, quella dei medici, che registra la solidarietà del ministro della Salute Beatrice Lorenzin.

"Sono assolutamente al fianco dei medici italiani", ha detto Lorenzin sottolineando che "ci sono due problemi: uno è quello dello sblocco del turnover che credo abbiamo seriamente contribuito a risolvere poichè con i piani ospedalieri presentati dalle Regioni abbiamo dato il via a migliaia di assunzioni nuove; poi c'è tutto il tema del rinnovo del contratto che non è un tema che gestisce il ministero della Salute, ma io spero che riusciremo comunque a dare una mano per sostenere la buona causa dei medici ospedalieri in primis".

Al centro della protesta c'è, infatti, la legge di bilancio, da cui ci si aspettava una attenzione maggiore per il settore, a partire proprio dai fondi per finanziare i rinnovi dei contratti ma a conti fatti, secondo il sindacato dei medici dirigenti Anaao-Assomed, "mancano almeno 600 milioni al comparto". Altra denuncia è quella relativa alla diminuzione del personale, con una riduzione dei medici pari a 9mila unità dal 2010, cui sono da aggiungere 50mila unità per il resto del personale.

     'Adesso tocca a noi!' è lo slogan dello sciopero, rilanciato dalla Fp Cgil, che punta il dito "contro le fallimentari scelte politiche del governo sul sistema sanitario nazionale e contro una legge di Bilancio che interviene prevalentemente attraverso bonus, ma manca un reale finanziamento per la ristrutturazione di politiche di welfare, e la sanità, in tutto questo, è la grande esclusa". Protestano anche gli anestesisti rianimatori, ricordando che in Italia c'è una carenza di 4.000 anestesisti, con conseguenze evidenti: "i giovani medici in formazione sono sfruttati al posto degli specialisti e gli stessi specialisti sono costretti a condizioni di lavoro massacranti". Proprio per evitare il ricorso agli specializzandi in questa occasione, l'Aaroi annuncia di aver inviato una segnalazione al ministro della Salute e al Comando dei Carabinieri Nas sull'eventuale utilizzo improprio dei medici in formazione nella giornata di sciopero.

   

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