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Molestie, coinvolti due deputati repubblicani degli Stati Uniti

Trent Franks

WASHINGTON. Il deputato repubblicano dell’Arizona Trent Franks ha annunciato le sue dimissioni a partire dal 31 gennaio in seguito ad una indagine su possibili molestie sessuali lanciata dalla commissione etica della Camera. Franks ha affermato in una nota di non aver mai fisicamente intimidito, costretto o tentato di avere alcun contatto sessuale con alcun membro del suo staff al Congresso. La disputa - afferma il deputato - nasce da una discussione sulla maternità surrogata che ha infastidito due collaboratrici donne.

Franks è membro del gruppo ultra conservatore 'House Freedom Caucus' al Congresso. E’ stato fra i deputati che ha appoggiato una legge che ritiene un crimine l’aborto nel caso in cui il feto abbia superato le 20 settimane. Franks e sua moglie hanno due figli gemelli di tre anni concepiti attraverso maternità surrogata.

Il deputato nella sua dichiarazione ha affermato che per questo aveva acquisito dimestichezza con l’iter per la maternità surrogata e che di conseguenza «sono diventato meno sensibile all’effetto che discutere di un tema così personale e intenso possa avere sugli altri».

Ma i casi di molestie negli Stati Uniti non finiscono qua. La commissione etica della Camera negli Stati Uniti ha lanciato un'indagine sul deputato repubblicano del Texas Blake Farenthold, su accuse di aver molestato sessualmente una ex collaboratrice e poi di aver reagito contro di lei quando questa se ne lamentò. Il caso era stato preso in considerazione già nel 2015, ma la commissione etica ritiene che nuovi elementi emersi impongano ulteriori verifiche. Farenthold fu accusato nel 2014 da una ex collaboratrice di aver fatto commenti a sfondo sessuale contro di lei e di aver creato un ambiente di lavoro ostile. Il deputato respinse le accuse ma patteggiò pagando 84mila dollari.

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