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Napoli dice addio alla Champions, battuto dal Feyenoord

ROTTERDAM. Serviva un miracolo al Napoli, ma nel calcio i miracoli avvengono raramente. Gli azzurri per ottenere la qualificazione in extremis agli ottavi di finale di Champions dovevano battere il Feyenoord a Rotterdam e sperare in un successo del Manchester City in Ucraina con lo Shakhtar Donetsk.

Va a finire, invece, che il Napoli perde con gli olandesi, a conclusione della peggior partite disputata in stagione. Ma il miracolo non sarebbe avvenuto neppure in caso di successo dei partenopei, vista la concomitante sconfitta del City sul campo dello Shakhtar.

Il Napoli chiude così nel modo peggiore la sua avventura in Champions ed è costretto a ripiegare sull'Europa League, una competizione che, per le modalità e i tempi di svolgimento, porterà via tante energie e che proprio per questo non viene vista con grande favore nell'ambiente azzurro.

Ma tant'è, sono le regole del calcio. La partita di Rotterdam è quasi avvilente per il Napoli e dimostra l'involuzione tecnico-tattico e soprattutto atletica dei partenopei che sono ormai in un momento che si può considerare di vera e propria crisi. Il problema non sono neppure i risultati, perché le due sconfitte consecutive con Juventus e Feyenoord, anche se gravi, sarebbero tuttavia facilmente digeribili.

Il problema vero è la mancanza di fondo atletico, la pochezza di idee, l'involuzione nell'applicazione degli schemi che creano apprensione. A questo si unisce poi il fatto che gli infortuni, soprattutto quello di Insigne, assente in Olanda, che si unisce a quelli 'storici' di Milik e Ghoulam, indeboliscono ancor di più la rosa e non consentono a Sarri di poter contare su un numero di uomini adeguato agli impegni.

Con il Feyenoord la gara si mette subito nel verso giusto. Dopo 1' il Napoli è già in vantaggio grazie ad un gol di Zielinski. Nel primo quarto d'ora di gioco prima Mertens e poi Hamsik potrebbero raddoppiare, ma sprecano le occasioni ed allora viene fuori il Feyenoord che si dimostra una squadra modesta sul piano tecnico ma molto aggressiva e volenterosa. Un grave errore di Albiol a centro area consente agli olandesi di pareggiare al 32' con Jorgensen.

Da quel momento e fino all'inizio del recupero non succede più nulla. Il secondo tempo è da dimenticare. Le squadre si fronteggiano in maniera stucchevole a centrocampo e non sono i grado di creare neppure un'opportunità per segnare. Al 46' il Feyenoord batte un calcio d'angolo sul quale Albiol - principale responsabile della sconfitta - non colpisce il pallone e consente a St Juste di insaccare con una deviazione di testa.

La partita finisce qui e con essa il sogno del Napoli e la sua partecipazione alla Champions. Si ricomincerà dall'Europa League, ma prima la squadra ha bisogno di ritrovare se stessa.

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