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Rifiuti e bilancio, comincia a Roma
la partita decisiva per la Sicilia
C'è l'ok al primo termovalorizzatore

PALERMO. La Regione chiede ancora aiuto al governo nazionale per scongiurare l’emergenza rifiuti. Nello Musumeci e l’assessore Vincenzo Figuccia sono a Roma dove nel primo pomeriggio incontreranno il ministro dell’Ambiente, Giampiero Galletti.

Al ministro il governo siciliano annuncerà di essere pronto a seguire le indicazioni già arrivate da Roma. Dunque via alla ricerca di altre regioni in cui spedire i rifiuti che non si riesce a smaltire nell’Isola. Ma Musumeci e Figuccia chiederanno che sia proprio il governo nazionale a trovare un sito nel resto d’Italia, visto che in passato nessuna regione ha voluto aiutare la Sicilia.

Figuccia si è detto anche d’accordo alla realizzazione di nuovi impianti tecnologici coinvolgendo i privati. Ma su questo si è subito aperto uno scontro. Il governo nazionale ha già dato il via libera alla costruzione di un termovalorizzatore: lo realizzerà l’azienda milanese A2A trasformando la vecchia centrale termoelettrica di San Filippo del Mela. È un progetto per cui manca solo l’ultima firma e che potrebbe essere realizzato in poco più di un anno.

Ma stamani Legambiente lo ha bocciato del tutto anticipando anche che se Musumeci non si opporrà a questa idea verrà interrotto il dialogo.

Gli ambientalisti chiedono che si punti sulla differenziata. Che invece in Sicilia continua a essere un mezzo flop. Una relazione dell’ufficio speciale ha messo in evidenza che, raggiunto il target del 23%, è impossibile crescere ancora perchè non ci sono più impianti in cui smaltire la frazione organica che residua dalla differenziata. Eppure dovevano già essere disponibili una ventina di impianti rimasti invece tutti sulla carta.

In questo clima si apre fra poco il confronto al ministero. L’obiettivo minimo da incassare è una proroga di almeno sei mesi dei poteri speciali per tenere aperte le discariche. Finora Galletti non è andato oltre i 15 giorni. Su questo per ora si gioca la partita per evitare che scoppi l’emergenza a Natale.

E mentre al ministero dell’Ambiente Musumeci e Figuccia giocano questa partita, al dicastero dell’Economia l’assessore Gaetano Armao incontra il Ragioniere generale dello Stato. Armao proverà ad avere garanzie per sbloccare la paralisi dei conti. In questo momento, a causa della mancata approvazione del bilancio consolidato, non è neppure possibile nominare esterni o firmare spese.
Di più, Armao chiederà garanzie su alcuni finanziamenti attesi che non si sono ancora verificati. E, in generale, l’assessore siciliano proverà a pianificare i nuovi rapporti col governo centrale: ciò permetterà di decidere se l’esercizio provvisorio, a cui la giunta inevitabilmente si avvia, sarà breve (due mesi) o il più lungo possibile (4 mesi).

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