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Cibo: Petrini, meno pubblicità in tv e più informazioni

MILANO - Meno pubblicità in tv e più informazioni sull'etichetta degli alimenti. E' questo in sintesi l'appello lanciato dal fondatore di Slow Food Carlin Petrini ai big dell'industria alimentare dal palco dell'ottavo Forum internazionale su alimentazione e nutrizione organizzato da Fondazione Barilla Center for Food e Nutrition. Il patron di Sloow Food è stato uno dei protagonisti della seconda e ultima giornata dell'evento che si è aperto ieri all'Hangar Bicocca di Milano, in un confronto a tutto campo sui temi del cibo con il presidente del Bcfn e del gruppo Barilla Guido Barilla.

Secondo Petrini, la spesa delle aziende per comunicare le informazioni sugli alimenti, come ad esempio l'origine delle materie prime, "è ancora irrilevante rispetto a quella in pubblicità". Soltanto quando l'"incidenza" della pubblicità sarà ridotta, e quando le aziende alimentari smetteranno di considerare le persone soltanto come "consumatori, "allora potremo essere davvero alleati" ha esortato Petrini.

"Sono testimone che parte della grande industria mondiale sta prendendo atto con grande responsabilità dei temi di cui stiamo parlando. L'industria responsabile sta andando nella direzione di una maggiore trasparenza" ha assicurato Barilla, che ha poi accennato al dibattito sulla indicazione dell'origine del grano in etichetta che coinvolge l'industria della pasta: "C'è una grande diatriba in questo momento - ha detto - tra provenienza e qualità. Da operatore industriale e professionista posso garantire che la qualità non è data dalla provenienza dal grano ma dalla capacità dei gli operatori di lavorarlo e distribuirlo". Per Barilla, "le polemiche sulla provenienza sono la strada sbagliata" mentre il tema vero "è aumentare la qualità dei grani italiani".

"Barilla porta avanti un modello virtuoso" ha tenuto a sottolineare il presidente della multinazionale della pasta, ricordando che il gruppo in Italia ha investito 249 milioni di euro in contratti di collaborazione che coinvolgono oltre 5 mila produttori, con l'obiettivo di ottenere nei prossimi anni "oltre un milione di tonnellate di grano di qualità".

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