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Da Gore Vidal ad Argan, '900 negli scatti di Milton Gendel

La scrittrice Iris Origo, occhiali sul naso e aria divertita, che legge una rivista abbracciata dai cuscini del suo aristocratico lettone. Ma anche un desueto Giulio Carlo Argan con una camicia fantasia in puro stile '70, Gore Vidal in poltrona con un bicchiere di whisky tra le mani, Toti Scialoja che legge il giornale in piazza. La quotidianità di intellettuali e scrittori nella Roma dagli anni Cinquanta ai Settanta rivive negli scatti di Milton Gendel, storico dell'arte e fotografo americano di ritratti, tutti rigorosamente in bianco e nero che saranno in mostra dal 30 novembre a Roma nelle sale della Biblioteca nazionale.
    Curata da Barbara Drudi, «Ritratti d'autore» espone una selezione di 20 scatti (scelti tra le 7200 fotografie conservate nel suo archivio dedicati agli intellettuali italiani, inglesi e americani che Gendel ha conosciuto e frequentato in settant'anni di attività fotografica. Nato a New York nel 1918, ma residente a Roma dal 1949, Gendel, è storico dell'arte per formazione, e fotografo per vocazione, ed è stato assistente di Meyer Schapiro alla Columbia University di New York tra il 1939 e il 1940.
    Amico di André Breton e i Surrealisti a New York, nel 1942, Gendel si arruola nell'esercito americano. Studia il cinese a Yale, e nel 1945 è in servizio a Kunming e poi a Shanghai. Qui comincerà la sua attività di fotografo, grazie ad una 'mitica' Leica. Dopo la seconda guerra mondiale, si stabilisce a Roma, dove comincia a frequentare il vivace ambiente artistico e intellettuale della Roma post-bellica. Conosce e frequenta assiduamente scrittori e poeti - tra i quali Toti Scialoja, Alberto Arbasino, Mario Praz, Eugenio Scalfari (presenti in mostra) - catturando le loro immagini in un clima familiare e rilassato, lontano dalle pose dei rigidi ritratti di circostanza. Tra le sue molteplici attività, Gendel è stato corrispondente della rivista newyorchese ARTnews (contribuendo grandemente a far conoscere gli artisti italiani negli USA), e curatore della Biennale d'arte di Venezia per il padiglione degli Stati Uniti nel 1977. L'esposizione alla Biblioteca Nazionale costituisce un'occasione privilegiata per ammirare i suoi scatti: in mostra anche alcune fotografie inedite come il divertito gruppo di grandi scrittori che riunisce Grisha von Rezzori, Alberto Arbasino, Gaia de Beaumont nella casa romana di Viviana Pecci Blunt a via di Monte Savello in Palazzo Orsini.
   

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