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La denuncia a Pozzallo: "Torture in Libia per il pagamento dei riscatti"

POZZALLO. Un ventenne dalla Costa d'Avorio torturato mentre al telefono i suoi famigliari sentivano le sue urla di dolore e disperazione, «per convincerli a pagare il riscatto. Facevano sentire le urla al telefono, mentre mi torturavano. Mi legavano le gambe e mi appendevano a testa in giù e poi colpivano con forza sotto i piedi. A volte mi versavano addosso acqua gelata e poi mi colpivano su tutto il corpo con dei tubi di plastica dura».

Storie di torture raccolte all'Hot spot di Pozzallo, dal personale di Medici per i diritti umani che ha consegnato al ministro Marco Minniti una lettera/denuncia affinché si aprano gli occhi sulle indicibili violenze a cui i migranti sono sottoposti in Libia.

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