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I robot soffici adesso hanno i muscoli

Come supereroi dotati di speciali poteri, i robot soffici si sono fatti i muscoli e adesso riescono a sollevare oggetti che pesano fino a mille volte più di loro. Descritti sulla rivista dell'Accademia delle Scienze degli Stati Uniti (Pnas), i muscoli sono di metallo o plastica e si ripiegano come origami. Le applicazioni sono numerose e vanno dalla microchirurgia al trasporto di farmaci nell'organismo, fino all'esplorazione spaziale. I muscoli-origami sono stati sviluppati negli Stati Uniti presso l'Istituto Wyss dell'Università di Harvard e il Laboratorio di Intelligenza Artificiale dell'Istituto di Tecnologia del Massachusetts (Mit).

Origami-Inspired Artificial Muscles from Wyss Institute on Vimeo.

Di dimensioni variabili da pochi millimetri a un metro, i muscoli-origami hanno una struttura portante immersa in aria o in acqua e rivestita da una pellicola flessibile che si contrae quando avviene una differenza di pressione tra l'interno e l'esterno, come fa un palloncino che cambia forma mentre si svuota. I robot soffici, settore in cui l'Italia è all'avanguardia, sono macchine fatte di materiali flessibili in grado di cambiare forma e geometria, adattandosi all'ambiente in cui operano.

"A questa tradizionale flessibilità i nuovi robot origami affiancano forza e resilienza. Uno degli aspetti chiave dei muscoli artificiali è che sono programmabili: il modo in cui sono ripiegati determina, infatti, il tipo di movimento che possono compiere", ha osservato Shuguang Li, del Mit, primo autore della ricerca. Sono quindi robot molto versatili, in grado di eseguire movimenti accurati come raccogliere un fiore o sollevare un oggetto pesante. "È come aver fornito ai mini robot dei superpoteri", ha rilevato Daniela Rus, del Mit, tra le coordinatrici dello studio. "Per avere un'idea della loro forza - ha aggiunto - pensiamo a un'anatra che riesce a sollevare un'automobile".

Per Matteo Cianchetti, dell'Istituto di Biorobotica della Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa, "questo risultato è un'ulteriore dimostrazione dei progressi compiuti in appena un decennio dalla robotica soffice, un campo in cui l'Italia insieme agli Stati Uniti è tra i promotori a livello globale. Questi robot - ha concluso - tendono a mimare e, in certi casi, a migliorare il comportamento degli organi umani, sfruttando caratteristiche come adattabilità, versatilità e sicurezza".

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