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La pizza patrimonio immateriale Unesco, al via la raccolta di firme

NAPOLI. A una settimana dalla "sentenza" definitiva attesa a Seul, in Corea, ultima occasione per sostenere la richiesta dell'Italia di tutela della pizza come patrimonio immateriale dell'Unesco, oggi al Villaggio contadino della Coldiretti sul lungomare Caracciolo di Napoli verrà effettuata una raccolta straordinaria delle firme.

La candidatura della pizza è l'unica italiana delle 34 che saranno esaminate dal 4 all'8 dicembre dal Comitato dopo una lunga istruttoria per l'iscrizione nel patrimonio dei beni immateriali dell'Unesco.

"Un provvedimento importante - rileva la Coldiretti - di fronte al moltiplicarsi di atti di pirateria alimentare e di appropriazione indebita dell'identità di quello che è uno dei prodotti made in Italy più noti al mondo". Assieme al presidente di Coldiretti, Roberto Moncalvo, e ad Alfonso Pecoraro Scanio, presidente del Comitato scientifico di Fondazione Campagna Amica e promotore della candidatura, ci saranno Giovanni Abagnale (medaglia bronzo canottaggio alle Olimpiadi di Rio), Giuseppe Vicino (oro nel canottaggio) e Margherita Granbassi ex schermitrice bronzo olimpico e conduttrice.

La candidatura della pizza a patrimonio immateriale dell'umanità tutela un settore che vale 10 miliardi di euro con almeno 100mila lavoratori fissi nel settore della pizza ai quali - evidenzia la Coldiretti - se ne aggiungono altri 50 mila nel fine settimana, secondo i dati dell'Accademia Pizzaioli.

Ogni giorno solo in Italia si sfornano circa 5 milioni di pizze nelle circa 63mila pizzerie e locali per l'asporto, taglio e trasporto a domicilio. Secondo un sondaggio del sito Coldiretti, oggi il 39 per cento degli italiani ritiene che la pizza sia il simbolo culinario dell'Italia e che la pizza sia la parola italiana più conosciuta all'estero con l'8 per cento, seguita dal cappuccino (7 per cento), dagli spaghetti (7 per cento) e dall'espresso (6 per cento), secondo un sondaggio on line della Società Dante Alighieri.

La passione per la pizza è diventata planetaria, con gli americani che sono i maggiori consumatori con 13 chili a testa mentre gli italiani guidano la classifica in Europa con 7,6 chili all'anno, e staccano spagnoli (4,3), francesi e tedeschi (4,2), britannici (4), belgi (3,8), portoghesi (3,6) e austriaci, che con 3,3 chili di pizza pro capite annui chiudono questa classifica.

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