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Ad Abu Dhabi vince Bottas su Hamilton, Vettel è terzo

ABU DHABI. Una gara all’insegna della noia, il Gp di Abu Dhabi, ultima della stagione 2017 e simbolo di quello che la Formula 1 non vorrebbe, e dovrebbe, più essere. Non un emozione, non un sorpasso. Un trenino di auto ha trasferito i piloti al traguardo nell’esatto ordine di partenza. Unica eccezione Daniel Ricciardo, costretto al ritiro dopo essere partito quarto. Così fanno festa solo il vincitore, Valtteri Bottas, e il team Mercedes, che col secondo posto di Hamilton sigla con una doppietta un’altra stagione trionfale. Non sorride Sebastian Vettel - terzo ma con un ritardo di 20» -, costretto a rimandare ancora il sogno di conquistare un Mondiale con la Ferrari.

Non lo fanno i vertici della Scuderia Ferrari, consci che c'è ancora un gap da colmare, e tantomeno i tifosi del Cavallino, che da tempo hanno dovuto riporre le loro bandiere.  «Oggi sono partito bene, ma non c'era posto per passare - ha detto Vettel -. Dopo quattro-cinque giri non riuscivo ad andare più rapido e a raggiungere le Mercedes. Complimenti a Lewis, quest’anno è stato il migliore. In inverno lavoreremo per tornare più forti», ha concluso. Un programma che accomuna tutti i team, dalla Mercedes che non intende cedere l’ormai annosa supremazia, alla Red Bull, anche oggi più vicina alle Rosse - leggi soprattutto Kimi Raikkonen, quarto di poco davanti a Verstappen - di quanto queste fossero alle monoposto di Stoccarda. Quindici pole, nove vittoria di Hamilton e tre di Bottas sono il bottino dei tedeschi e le novità regolamentari previste per il 2018 non sembrano tali da poter stravolgere le gerarchie. Ci sarà quindi da lavorare, a Maranello, per ripetere una stagione comunque di alto livello segnata indelebilmente dal black out di settembre in Asia, quando tutto andò storto.

Chi non potrà più riprovarci è Felipe Massa, che stavolta dovrebbe davvero dire addio alla Formula 1. Il brasiliano ha chiuso la gara decimo, conquistando l’ultimo punto mondiale di una carriera lunga e non avara di soddisfazioni. Lo ha preceduto Fernando Alonso, alla sua ultima con l’aborrita power unit Honda e convinto di poter dire la sua l’anno prossimo con la McLaren motorizzata Renault.

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