Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

Mosetti,cresce esercito sommelier nel Lazio, la metà è donna

- ROMA - "Il vino era per me un universo sconosciuto, poi la svolta nel 2003 con un corso di sommelier regalatomi da mia madre e ora è la mia passione e attività di vita principale". Così la sommelier e presidente di Associazione italiana sommelier-Ais del Lazio, Angelica Mosetti, racconta all'ANSA il suo percorso professionale, condito dalla soddisfazione di aver rilanciato l'associazione a Roma e province da quando ne ha preso, tre anni fa, le redini. "Nel 2017 - osserva Mosetti - sono stati oltre 700 gli iscritti in più rispetto al 2016 nei corsi di primo livello e sono anche aumentati gli eventi degustazione nel nostro cartello. La figura del sommelier affascina, sono sempre più le donne iscritte, quasi la metà dei nuovi ingressi. Se penso che nel 2003 eravamo in due-tre rappresentanti 'rosa'... Le donne che vengono da noi si fanno in genere apprezzare per la tenacia dell'impegno e il fatto che si applicano molto nello studio". "Non facciamo pubblicità per i nostri corsi - aggiunge Mosetti -, ci premia l'interesse spontaneo e il fatto che ci proponiamo con umiltà e un'offerta formativa di qualità. Se stiamo facendo tante reclute e iscritti alle nostre degustazioni, non è certo solo merito mio, dietro c'è una squadra efficiente che lavora con impegno".

"Si diventa sommelier in 48 lezioni, in un percorso articolato su tre livelli che dura circa un anno e mezzo - racconta Mosetti - Da noi vengono operatori del settore che vogliono qualificarsi ancora di più, per esempio anche il proprietario di una piccola enoteca o il barista che punta a saperne di più sul vino. Ma ci sono anche addetti alla comunicazione come giornalisti, o ragazzi che puntano a trovare lavoro nel settore. Ci è stato anche chiesto, e lo abbiamo fatto con piacere, di presentare le loro referenze presso la sede di Londra a noi collegata che in molti casi ha funzionato da ufficio occupazionale".

"Le nostre degustazioni - prosegue Mosetti - approfondiscono il lavoro fatto nei corsi, esperienze che aiutano a conoscere meglio i territori del vino e le aziende collegate. Si va dalle realtà regionali di nicchia ai grandi terroir stranieri, stiamo facendo delle degustazioni sul Bordeaux, ne faremo poi sullo Champagne".

"Stiamo studiando tante iniziative anche per il 2018 - conclude Mosetti - Non anticipo nulla, posso dire solo che c'è fermento nella botte...".

Caricamento commenti

Commenta la notizia