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Martina e Calenda scrivono a Ue per tutelare filiera riso

 ROMA - E' stato inviato a Bruxelles il dossier integrato per la richiesta di attivazione della clausola di salvaguardia a tutela del settore risicolo dalle importazioni a dazio zero dai Paesi asiatici Eba, in particolare dalla Cambogia. Lo annunciano, in una nota, i ministeri delle delle Politiche agricole, alimentari e forestali e dello Sviluppo Economico. "Chiediamo l'attivazione della clausola di salvaguardia - scrivono i ministri Martina e Calenda in una lettera ai Commissari Federica Mogherini, Cecilia Malmström e Phil Hogan - perché la crisi dei prezzi mette a rischio la sopravvivenza e il futuro dell'intera filiera risicola europea.

L'abbandono della risicoltura provocherebbe ripercussioni gravissime non solo sotto il profilo della tenuta socio-economica di molti distretti rurali ma anche dal punto di vista ambientale, tenuto conto del valore degli ecosistemi che caratterizzano le aree di produzione".

"Le cause principali di questa crisi senza precedenti - prosegue la lettera - sono da attribuire al regime particolarmente favorevole praticato nei confronti dei Paesi Meno Avanzati (accordo EBA), che prevede la possibilità di esportare verso l'Unione Europea quantitativi illimitati di riso a dazio zero. Per questo già a luglio scorso insieme a Francia, Spagna, Bulgaria, Grecia, Ungheria, Portogallo e Romania abbiamo chiesto alla Commissione di attivare la clausola di salvaguardia. Con il nuovo dossier inviato ci aspettiamo decisioni conseguenti da parte della Commissione europea".

Nel corso degli ultimi 5 anni il consumo comunitario di riso è aumentato del 5% e le importazioni di riso lavorato dalla Cambogia sono aumentate del 171%. Oltre a ciò nello stesso periodo le vendite di riso Indica coltivato nell'UE sono calate del 37%, da 676.900 a 427.904 tonnellate. Ciò si è tradotto in un calo del 18% delle quote di mercato detenute dagli operatori dell'Ue con prodotto comunitario dal 46% al 28%. (ANSA).

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