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Malattie reumatiche, farmaci innovativi solo al 22% pazienti

 Più del 40% dei pazienti colpiti da malattie reumatiche gravi in Italia potrebbe trarre beneficio dai farmaci biologici, ma solo il 22% è trattato con queste armi molto potenti. Nel nostro Paese più di 5 milioni di persone vivono con la diagnosi di una di queste patologie che possono portare a invalidità, prospettiva evitabile proprio grazie alle terapie innovative che negli ultimi 20 anni hanno radicalmente migliorato la qualità di vita. Ma l'Italia è terzultima in Europa nella prescrizione di queste cure, davanti solo a Grecia e Portogallo. A rilevarlo è la Società italiana di reumatologia (Sir) in occasione del congresso nazionale in corso a Rimini.
    Per garantire a tutti i malati i migliori trattamenti, la Sir chiede alle Istituzioni la creazione di un Fondo Nazionale per i farmaci biologici in reumatologia. Accanto a questa fonte di risorse dovrebbero essere realizzate quanto prima anche le reti assistenziali reumatologiche in tutte le Regioni. Solo così "possiamo salvare la reumatologia che rischia di sparire nel nostro Paese", spiega il presidente Sir Mauro Galeazzi.
    Introdotti circa 20 anni fa, i farmaci biologici hanno permesso di allungare la sopravvivenza di almeno un decennio, ad esempio in pazienti colpiti da artrite reumatoide. Queste terapie "devono però essere prescritte in fase precoce - continua Galeazzi -. Sono circa 10 i farmaci biologici disponibili, e un'altra decina è in arrivo a breve". Grazie all'introduzione di queste terapie, i pazienti non devono più essere ricoverati in ospedale. Basti pensare che una degenza costa circa 1000 euro al giorno: un ricovero di 10 giorni ha lo stesso impatto economico di una terapia biologica per un anno. Tuttavia, "la mancanza di adeguati servizi sul territorio implica liste di attesa fino a 6 mesi per le visite e ricoveri spesso inappropriati", afferma Luigi Sinigaglia, presidente eletto Sir. In generale le malattie reumatiche sono oggi in Italia la causa del 50% delle assenze dal lavoro superiori a tre giorni, del 60% dei casi di inabilità al lavoro e di più del 25% delle pensioni di invalidità. Non solo. Nel nostro Paese il 24,1% dei pazienti con artrite reumatoide vive in una condizione di disabilità grave contro il 10% dell'Olanda, l'8,7% dell'Irlanda e il 3,9% della Francia.
    (ANSA).
   

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