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Riina, Bindi: "Un uomo spietato, la sua morte non è la fine della mafia"

La presidente della Commissione Antimafia, Rosy Bindi

ROMA. «La fine di Riina non è la fine della mafia siciliana che resta un sistema criminale di altissima  pericolosità», ha detto il presidente della commissione
parlamentare antimafia, Rosy Bindi, ricordando che «Totò Riina è stato il capo indiscusso e sanguinario della Cosa Nostra stragista. Quella mafia era stata già sconfitta prima della sua morte, grazie al duro impegno delle istituzioni e al sacrificio di tanti uomini coraggiosi e giusti».

«Non possiamo dimenticare quella stagione drammatica - aggiunge la presidente della commissione parlamentare antimafia, Rosy Bindi -, segnata dal delirio eversivo di un uomo spietato, che non si è mai pentito dei suoi crimini efferati e non ha mai collaborato con la giustizia. A noi resta il dovere di cercare le verità che per tutti questi anni Riina ha nascosto e fare piena luce sulle stragi che aveva ordinato. La fine di Riina non è la fine della mafia siciliana che resta un sistema criminale di altissima pericolosità».

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