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Scossa di magnitudo 5.5 in Corea del Sud: salvi i reattori nucleari

PECHINO. Due potenti terremoti sono stati rilevati in Corea del Sud con epicentro in mare a 6 km a nord della città di Pohang, sulla costa sudorientale: la prima scossa di magnitudo 5,5 è stata registrata verso le 14:29 locali (6:29 in Italia), seguita poco dopo da un'altra di magnitudo 5,4.

L'onda sismica è stata percepita anche a Seul, distante oltre 300 chilometri, ha riferito la Korea Meteorological Administration. Per ora non si segnalano rischi di possibili tsunami. I reattori nucleari nell'area della città sudcoreana di Pohang "non sono stati affetti" dalla potente scossa: lo riferisce l'operatore statale Korea Hydro & Nuclear Power, secondo cui le sei unità di Gyeongju, distanti 45 km circa dall'epicentro "stanno tutti funzionando regolarmente, senza alcun arresto precauzionale o perdita di potenza".

"Malgrado non siano stati riportati guasti alle strutture o perdita di radioattività, avvieremo un ciclo di accurate ispezioni e diffonderemo i risultati a lavoro completato", ha aggiunto l'operatore, nel resoconto della Yonhap. I reattori della regione operarono con regolarità anche a settembre 2016, quando si verificò il sisma più potente nella storia della Corea del Sud di magnitudo 5.8.

La Corea del Sud, quarta potenza mondiale del nucleare a uso civile, ha un totale di 24 reattori, di cui 18 concentrati lungo la costa sudorientale che è la più esposta alle scosse: secondo gli ultimi studi sismologici, i recenti terremoti in Giappone potrebbero aver destabilizzato la faglia lungo la penisola. Dopo il sisma/tsunami del marzo 2011 che nel Sol Levante causò la crisi nucleare di Fukushima, la Corea del Sud avviò i piani di rafforzamento degli standard di sicurezza dei reattori, portandoli a resistere a scosse di magnitudo 7. Per le unità 5 e 6 di Shin Kori, in costruzione nella città di Ulsan, i livelli sono stati portati a 7.4.

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