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Oggi la Giornata mondiale del diabete, riflettori sulle donne

Ne soffrono circa 2 milioni di italiane, che sono anche a rischio maggiore di complicanze. Sono le donne con diabete: "Hanno un rischio maggiore del 50% rispetto agli uomini di sviluppare complicanze gravi, come quelle legate alle malattie cardiovascolari, eppure si curano molto di meno di quanto faccia la popolazione maschile, con un 'peso' economico sul Sistema sanitario nazionale inferiore di oltre il 20%. E' su di loro che sono puntati, in particolare, i riflettori della Giornata mondiale del diabete 2017 che si celebra oggi. Lo sottolinea il presidente della Societa' italiana di diabetologia (Sid) Giorgio Sesti.
    Istituita nel 1991 dall'International Diabetes Federation e dall'Organizzazione Mondiale della Sanita', la Giornata mondiale in Italia viene organizzata dal 2002 per sensibilizzare e informare l'opinione pubblica su questa malattia. Titolo dell'edizione 2017 e', appunto, 'Diabete e donne'. Si tratta, spiega Sesti, "di un problema crescente: le donne diabetiche in Italia sono infatti oltre 2 milioni su un totale di 3,5 milioni di diabetici. Ma a questi numeri si aggiungono 1 mln di persone malate ma che non sanno di avere il diabete ed altri 3 mln che presentano una condizione di pre-diabete e che quindi svilupperanno presumibilmente la malattia nell'arco di 5 anni.

    Sono quindi 8 mln le persone a rischio solo in Italia, mentre nel mondo si contano ormai oltre 460 mln di malati". Nel 'diabete al femminile', l'attenzione è rivolta pure al diabete gestazionale, di cui soffre il 7-10% delle future mamme: se non riconosciuto e trattato, può associarsi a un'elevata morbilità della madre, del feto e del neonato. Ma gli esperti ricordano pure come una non adeguata cura di questa malattia determini costi altissimi, pari al 10% dei costi a carico del nostro Servizio Sanitario, in gran parte dovuti alle complicanze. Cattiva alimentazione e abitudini sedentarie sono gli osservati speciali per la prevenzione e il trattamento del diabete: per questo, in occasione della Giornata mondiale, l'Associazione Medici Endocrinologi (AME) e Consulcesi Club promuovono una campagna web di sensibilizzazione sulle abitudini "dolci" per migliorare la vita dei pazienti diabetici attraverso l'hashtag #DolceMaBuono. Cibo "naturalmente dolce", attività fisica "dolce, ma non troppo" e un vademecum per praticare sport in sicurezza: tutti i consigli degli endocrinologi saranno veicolati sui social network grazie a infografiche e pillole video. Il paziente affetto da diabete di tipo II, obeso o in sovrappeso, affermano gli endocrinologi, ha bisogno di una dieta ipocalorica, finalizzata a indurre un calo ponderale ma anche a correggere l'iperglicemia. In questo senso è utile: ridurre i grassi saturi; evitare l'eccesso di carboidrati; limitare gli zuccheri a rapido assorbimento. Inoltre, una dieta contenente alimenti ricchi di fibre induce una riduzione della glicemia media giornaliera del 10% e della glicemia postprandiale del 25%.

Non solo cibo: un'altra complicanza grave che va prevenuta, affermano i diabetologi, è anche l'edema maculare diabetico (DME), la complicanza oculare più diffusa e che rappresenta la principale causa di perdita della vista nella popolazione adulta. Una minaccia che impatta fortemente sui pazienti: di tutte le disabilità, la perdita della vista è infatti una delle più temute, con circa l'80% delle persone che la temono più di perdere un arto. Il laser "è stato per anni l'unica cura disponibile per l'edema maculare diabetico - spiega Francesco Bandello, Direttore della Clinica Oculistica dell'Università Vita-Salute, Istituto Scientifico San Raffaele di Milano -. Esistono terapie farmacologiche che tengono sotto controllo l'edema e sono somministrate tramite ripetute iniezioni intravitreali, in media con cadenza mensile, almeno durante i primi cicli di trattamento. Oggi è disponibile un trattamento specifico per curare l'edema maculare diabetico e trattare in maniera mirata l'infiammazione che causa la formazione dell'edema. Si tratta di un farmaco cortisonico (a base di desametasone) che viene iniettato nella cavità vitreale ed agisce a lungo rilascio: il principio attivo si scioglie gradualmente e agisce per diversi mesi. Questo rende necessaria soltanto una iniezione ogni 6 mesi". In Italia si contano oggi circa 200 mila i pazienti affetti da edema maculare diabetico, ma potrebbero essere molti di più, in quanto parecchi non sanno di avere la malattia e non sono pertanto stati diagnosticati.
   

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