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Imprenditore alberghiero e tra i più attivi del M5s: chi è La Gaipa

Fabrizio La Gaipa

PALERMO. Per un soffio non è diventato onorevole, Fabrizio La Gaipa, finito ai domiciliari con l'accusa di estorsione. Anche se lui probabilmente avrebbe preferito essere chiamato portavoce, come fanno i grillini quando vengono eletti in Parlamento. Invece, malgrado 4.357 preferenze, questo imprenditore alberghiero di 42 anni, si è fermato a un soffio dal portone dell’Ars, primo dei non eletti ad Agrigento.

Resta comunque titolare di un primato. E’ il primo grillino che può ufficialmente essere iscritto nella categoria degli impresentabili, cioè nell’elenco di quei candidati coinvolti in inchieste su cui i 5 Stelle hanno costruito la loro campagna elettorale contro Musumeci e il centrodestra.

La Gaipa è un pesce grosso del Movimento 5 Stelle di Agrigento, per settimane considerato uno dei favoriti per l’elezione all’Ars. Nell’ultimo comizio prima del voto, il 3 novembre, era apparso sul palco della centrale piazza Cavour con Giancarlo Cancelleri e Luigi Di Maio.

Giornalista iscritto all’albo dal 2002, il suo ingresso nel movimento 5 Stelle risale al 2013. Ad Agrigento si era fatto conoscere per iniziative di grande impatto sociale: una delle ultime era stata la solidarietà pubblica “al di là degli schieramenti politici” a Maria Grazia Brandara la commissaria del Comune di Licata nominata da Crocetta per portare avanti l’abbattimento delle case abusive. Il suo profilo Facebook è pieno di foto con i big siciliani e nazionali del Movimento 5 Stelle. E mentre la sua popolarità cresceva lui era parallelamente uno degli imprenditori più impegnati nell’associazionismo per la promozione dei turismo, presidente del comitato San Leone e del consorzio Valle dei Templi prima delle dimissioni arrivate proprio in vista della candidatura.

Una candidatura alla quale era arrivato grazie ad appena 42 voti conquistati alle primarie on line e che lui aveva incentrato proprio sull’attacco alla vecchia politica, accusata di aver chiesto voti e tradito le speranze degli agrigentini. Così, malgrado una certa diffidenza dei grillini locali e qualche indiscrezione sui suoi possibili guai giudiziari, La Gaipa aveva scalato la classifica del gradimento all’interno del movimento. E non a caso in molti pronosticavano che sarebbe stato candidato anche alle prossime Politiche di marzo.

Invece ora dovrà fare i conti con gli arresti per l’accusa di estorsione. Un arresto che allarga il campo degli impresentabili anche ai grillini. Dopo il caso di Cateno De Luca, deputato messinese dell’Udc finito agli arresti tre giorni dopo l’elezione, e dopo l’avviso di garanzia a Edy Tamajo, neo eletto deputato del centrosinistra, ora anche i 5 Stelle hanno il loro fronte giudiziario.

Non a caso Carmelo Miceli, segretario palermitano del Pd, sottolinea che “i grillini sono abituati a puntare il dito contro gli altri senza guardare mai al loro interno. Hanno la responsabilità di aver avvelenato i pozzi della campagna elettorale”. E da Roma il forzista Renato Brunetta ironizza su Twitter chiednedosi “com’era la storia dell’onestà?”.

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