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Forte scossa al confine tra Iraq e Iran: oltre 350 morti, si aggrava il bilancio

ROMA. Il bilancio sale di ora in ora ed è drammatico. Sono oltre 350 le vittime e oltre 5 mila i feriti del sisma di magnitudo 7.2 che ha colpito ieri la zona di confine tra Iraq e Iran. Nella provincia iraniana di Kermanshah le vittime sono 207, riferiscono i media locali citando fonti ospedaliere. La cittadina più colpita è quella di Sarpol-e Zahab.

La forte scossa, di magnitudo 7.2, ha avuto epicentro in territorio iracheno, nella provincia curda di Sulaymaniyya, a una profondità di quasi 40 km. Così violenta da essere avvertita in tutta la regione, da Israele fino al Pakistan, passando per la Turchia, gli Emirati Arabi uniti, il Kuwait, il Libano.

Subito dopo la scossa, i social network di tutti questi Paesi sono stati invasi da video con scene di panico, con la gente che si è riversata nelle strade in preda al terrore. L'Unità di crisi della Farnesina è sin dai primi momenti al lavoro per verificare l'eventuale presenza di italiani nell'area. Su Twitter si "ricorda il numero della sala operativa dell'Unità di crisi, attiva h24: +390636225", per raccogliere segnalazioni e richieste di assistenza da parte di eventuali connazionali coinvolti. Quattordici le province iraniane colpite dal sisma.

La corrente elettrica è saltata nelle città di Mehran e Ilam, nell'ovest dell'Iran, 35 le squadre di soccorritori al lavoro. Tra le cittadine più colpite quella di Ghasr-e Shirin, appena al di là del confine con l'Iraq, dove si sono registrate le prime vittime. "Alcuni feriti potrebbero essere intrappolati sotto le macerie a Ghasr-e Shirin", ha avvertito il capo dell'organizzazione iraniana per la gestione dei disastri, Esmail Najar.

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