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L'Italia sfida le Fiji a Catania, Parisse: "E' la gara più dura"

Sergio Parisse

CATANIA. L’Italia ci riprova. Sconfitta a tempo scaduto da un drop nell’ultima, e convincente, sfida con le Fiji, lo scorso giugno a Suva, la nazionale azzurra cercherà di avere la meglio sui colossi isolani oggi a Catania nel primo dei tre test-match autunnali. Con un bilancio di sei vittorie a cinque per gli ospiti negli undici precedenti, il ct Conor O'Shea punta a pareggiare i conti dando fiducia a tanti giovani e puntando deciso su due blocchi, Benetton in mischia e Zebre per la linea arretrata.

Entusiasmo e disciplina saranno necessari per limitare la formazione oceanica, che fa dell’esuberanza atletica e tecnica le sue doti principali, come ricorda Sergio Parisse, al rientro in azzurro dopo aver rinunciato alla tournee estiva: «Hanno dimostrato di essere competitivi e dominanti anche nelle fasi statiche, che prima potevano essere il loro punto debole - ha spiegato il capitano -. In questo senso penso che la partita possa essere difficile, forse la più dura delle tre che ci aspettano, visto che sappiamo più o meno come Argentina e Sudafrica giocano. I figiani sono più liberi tatticamente e quindi imprevedibili, sanno ribaltare l’azione in qualsiasi momento. La concentrazione e l’attenzione saranno determinanti».

Il capitano guarda con favore alle scelte di O'Shea ma avverte che «per noi questa sfida è già decisiva». «Il gruppo è motivato e voglioso, vuol partire bene e portare avanti un percorso lungo tutto il mese di novembre - prosegue -. Le premesse sono buone e c'è entusiasmo, ma questo non serve a niente se non lo mettiamo sul campo». Grande l’entusiasmo anche degli appassionati, che a Catania aspettavano di rivedere la Nazionale da oltre 20 anni e sono pronti ad affollare il "Massimino" , battuto ieri da una pioggia battente che ha costretto i giocatori a rinunciare al tradizionale Captain's Run della vigilia.

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