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Impresentabili, 6 candidati su 17 entrano all'Ars: oltre 90 mila voti

PALERMO. Oltre 90 mila voti, di cui almeno 77.500 al centrodestra. Ecco quanto hanno portato nelle casse elettorali dei partiti i cosiddetti impresentabili. Un pacchetto di consensi capace di spostare da un lato o dall’altro il successo finale.

Alla fine ce l’hanno fatta in sei, fra i 17 candidati definiti impresentabili. Anche se dei nomi più criticati durante la campagna elettorale solo Luigi Genovese varcherà la soglia di Palazzo dei Normanni mentre Antonello Rizza, l’ex sindaco di Priolo arrestato a un mese dal voto, è rimasto escluso.

Genovese stava per diventare il recordman delle preferenze, scalzato nella notte da Luca Sammartino (Pd etneo). In compenso arriva all’Ars diventando il più giovane deputato della storia: 21 anni. I voti invece sono oltre 17 mila. E lui ha provato a intestarseli negando che siano tutti di suo padre Francantonio, il ras del consenso finito nei guai per un’accusa di truffe nei corsi di formazione che lo ha già portato a una condanna a 11 anni in primo grado.

Rizza nel Siracusano si è invece fermato a 4.929 voti, non distante dai 6.800 che gli avrebbero garantito l’elezione. Fra i nomi più «caldi» denunciati alla commissione Antimafia da Claudio Fava e da Giancarlo Cancelleri, ci sono poi quelli di Riccardo Pellegrino e Giambattista Coltraro. Il primo è il giovane etneo che in una intercettazione avrebbe inneggiato ai Santapaola: ha preso 4.427 voti nella lista di Forza Italia ma non è stato eletto. Il secondo è un notaio siracusano a cui è stato tolto il sigillo dopo una inchiesta su una presunta truffa in una vendita di terreni: ha preso 2.752 voti nella lista dell’Udc fallendo però l’elezione.

Mentre Gaetano Cani ad Agrigento ha preso 4.220 nella lista Udc, che non sono però bastati per entrare all’Ars. Sempre a Siracusa, un altro big finito fra gli impresentabili, è Giuseppe Gennuso che con 6.557 voti ha ottenuto il seggio candidandosi nella lista Autonomisti e Popolari. Gli altri che ce l’hanno fatta sono Giusy Savarino, eletta nel listino del governatore Musumeci, Marianna Caronia (Forza Italia), Cateno De Luca (Udc), Giuseppe Federico (Forza Italia).

La Caronia ha ottenuto 6.370 voti, De Luca 5.418, Federico 5.437. Fra chi è stato considerato impresentabile alla vigilia (perchè indagato o condannato oppure parente di indagati e condannati) e poi non è stato eletto ci sono anche Roberto Clemente (5.520 voti), Santi Formica (6.003), Pippo Sorbello (1.949), Mario Caputo (2.448), Santino Catalano (2.210), Roberto Corona (2.218). Tutti erano candidati in liste che appoggiavano il governatore eletto.

Va detto però che pure il Pd e i 5 Stelle non sono sfuggiti a casi di impresentabili. Nella lista Pd di Siracusa ce l’ha fatta Giovanni Cafeo (7.404 voti) che sarebbe indagato per turbativa d’asta. Mentre fra i grillini palermitani non ce l’ha fatta Giacomo Li Destri (3.789 voti) che era stato indicato da Claudio Fava come impresentabile per l'inchiesta che coinvolgeva il cugino omonimo ritenuto boss mafioso di Caltavuturo (Pa). E non ce l’ha fatta neppure Gionata Ciappina, candidato del M5s che era stato condannato a due mesi di reclusione per un reato militare: è stato comunque messo fuori dal movimento a pochi giorni dalle elezioni perchè non aveva indicato la sua condanna, ha preso 1.742 voti e non è stato eletto.

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