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Gara col Sassuolo cruciale per il Milan, ma Montella è ottimista

MILANO. La crisi di risultati e la sosta per le nazionali sono una combinazione pericolosa per un allenatore in bilico, ma Vincenzo Montella è ottimista e conta di essere ancora al suo posto alla ripresa del campionato. «Ci si rivede venerdì 17 novembre? Sì. Perché no, fino a prova contraria sì», ha replicato chiudendo la conferenza stampa alla vigilia della trasferta con il Sassuolo, cruciale per il suo futuro.

A Casa Milan si vuole evitare l’epilogo dell’esonero. A quanto pare, potrebbe non essere automatico in caso di sconfitta. L’ad Fassone, il ds Mirabelli (a differenza del solito non ha vissuto la vigilia a Milanello) e l’executive director Han Li valuteranno ogni aspetto, ma di fronte a un tracollo lo scenario più realistico resta la promozione in prima squadra di Gattuso che dopo la vittoria con la Lazio ha portato al secondo posto una Primavera rossonera sulla carta mediocre.

Montella non pare soffrire l’ombra dell’ex mediano, gli è venuta in mente solo una battuta di fronte al fotomontaggio sulla prima pagina della Gazzetta dello Sport con Gattuso seduto al suo fianco in panchina. «Se usate photoshop per togliere dei chili a Rino, fatelo anche con me. Sembrava troppo magro, e anche più alto...», ha scherzato l’allenatore, che è sulla graticola da oltre un mese, da quando il Milan è affondato a Marassi con la Sampdoria, ma non si scompone davanti a tante voci. «Non sono stanco - ha chiarito -. Sono concentrato, battagliero, penso solo al lavoro per il Milan: nel calcio si passa dalle stelle alle stalle con velocità disarmante e viceversa. Mi spiace solo per chi mi sta vicino, perché soffre».

Al di là del contratto fino al 2019, Montella si dice «sempre più coinvolto in questo progetto tecnico e mi sento di portarlo avanti». Due settimane fa Mirabelli ha avvertito che il tempo passa per tutti, poi giovedì, prima dello scialbo pareggio di Europa League ad Atene, è apparso meno impaziente. In un momento così delicato potrebbe fare comodo un chiaro endorsement da parte dei dirigenti? «Non mi dà fastidio nulla, la società a più riprese ha difeso il mio operato, anche Mirabelli l’altra sera», ha replicato Montella, infastidito invece da certe critiche: «Fa parte del gioco, ma a volte c'è un pò di faziosità, mi piacerebbe capire se contano le prestazioni o i numeri. Ad Atene - ha continuato - sembrava contasse solo la prestazione, mentre lo 0-0 è un ottimo risultato per l’Europa League».

La corsa in campionato è ben più complessa, dopo 11 turni la zona Champions è già lontana 12 punti. «Le nostre avversarie vanno molto forte, ma hanno affrontato meno scontri diretti. La risalita per il quarto posto è possibile», è l’analisi dell’ex attaccante, che sintetizza le fatiche della sua squadra (a Reggio Emilia con il lutto al braccio per Stefano Salvatori, l'ex milanista morto nei giorni scorsi) con due statistiche: "Tiriamo tantissimo e segniamo pochissimo». Nella sua analisi c'è un problema tattico: «serve essere più mobili e veloci nella costruzione dell’azione per mettere gli attaccanti nelle condizioni migliori». E uno psicologico: «bisogna giocare con più serenità e spensieratezza. Ancora la squadra non capisce i momenti della gara. Se la partita si incanala possiamo battere tutti, se va verso altre direzioni fatichiamo».

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