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Il weekend più "caldo" a Palermo: Berlusconi, Salvini, Grillo e Renzi chiudono la campagna elettorale

PALERMO. Leader che viene, leader che va. Sarà un weekend di fuoco per Palermo che dal 27 al 29 ottobre vedrà sfilare in città i big della politica nazionale. Quarantotto ore no stop di comizi e duelli a distanza fra partiti e movimenti che si sfideranno a colpi di programmi e candidati.  Che il voto in Sicilia, giunta ormai al rush finale della campagna elettorale per le Regionali del 5 novembre, sia considerato strategico perché rappresenta una sorta di cartina di tornasole degli asset politici nazionali lo dimostra il fatto che i leader dei partiti fanno a gara per chi deve arrivare primo o scegliere il luogo e il pubblico più adatti.

Si comincia venerdì 27 ottobre, quando verrà Matteo Renzi, segretario del Partito Democratico. Un annuncio a sorpresa dato via tweet ieri pomeriggio dal fedelissimo Davide Faraone. L'ex premier verrà a sostegno del candidato del centrosinistra Fabrizio Micari, ieri intervenuto al ciclo di forum del Giornale di Sicilia con gli aspiranti governatori. Una data, quella scelta da Renzi, che quindi anticipa di due giorni la visita in città di Grillo, che invece verrà domenica.

Mentre salta il "duello delle piazze" tra il leader dei Cinquestelle e Silvio Berlusconi, che sposta la sua tappa a Palermo dal 29 ottobre a mercoledì 1 novembre (quando Grillo sarà già andato via). Una decisione vista dal candidato grillino alla presidenza della Regione, Giancarlo Cancelleri, come una "marcia indietro", "fugge dal confronto con Beppe Grillo". Ma se il numero di Forza Italia dà forfait, ad arrivare a Palermo a sostegno del candidato del centrodestra Nello Musumeci, sarà il leader della Lega Matteo Salvini, che dal capoluogo siciliano darà il via a una sei giorni fino al 3 novembre al porto di Augusta (ma il comizio di chiusura sarà in realtà il 2 novembre a Catania, città del candidato sostenuto).

Intanto si continua a litigare sugli "impresentabili", un punto che pare abbia creato tensioni all'interno del centrodestra fra il candidato Musumeci e Forza Italia di Giancarlo Miccichè. Sì perché durante il forum al Giornale di Sicilia (guarda il video), proprio il candidato del centrodestra ha invitato a non votare candidati impresentabili neppure se si trovano nelle liste di partiti a suo sostegno. Un riferimento chiaro ad Antonello Rizza, l’ex sindaco di Priolo finito ai domiciliari ma candidato nelle liste di Forza Italia.

L'avversario politico Fabrizio Micari lancia un attacco al leader di #DiventeràBellissima: "Il suo progetto politico è già fallito - dice il candidato del centrosinistra durante il forum del Giornale di Sicilia (guarda video). Pur di candidarsi ha deciso di imbarcare anche gli impresentabili".

Rincara la dose Giancarlo Cancelleri, che cita il caso dell’ex Udc Ernesto Calogero, condannato in primo grado a 4 anni lo scorso febbraio in un’inchiesta su presunti diplomi facili: "Adesso l’alibi di Musumeci è finito - dice Cancelleri ai cronisti -. Agli impresentabili nelle liste a lui collegate, si aggiunge l’impresentabile candidato proprio nella sua di lista".

Il candidato del M5s ha inoltre incontrato il segretario generale dell’Osce Roberto Montella, in questi giorni a Palermo per una Conferenza sul Mediterraneo. "All’Osce abbiamo detto di essere davvero preoccupati per il rischio di inquinamento del voto per la presenza di candidati accusati anche di voto di scambio, dunque c'è qualcosa di reale e la nostra non è propaganda", ha sottolineato Cancelleri.

Sulla messa in guardia dai rischi di un voto "condizionato", avanzata sia dal M5s che aveva chiesto l'intervento dell'Osce (richiesta rifiutata dal ministero) e dopo anche da una lettera di Crocetta al ministro dell’Interno Minniti, è intervenuto il titolare del Viminale che ha assicurato di avere allertato le prefetture siciliane: "I piani e i servizi di vigilanza già predisposti dalle Prefetture - dice Minniti -, verranno integrati con mirate azioni di controllo e presidio del territorio volte a prevenire possibili interferenze della criminalità sull'esercizio del diritto di voto".

 

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