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Nei sotterranei di Caracalla i 'Molti' di Biasiucci

 Donne, uomini, ragazzi. I volti dei più umili, dei tanti e tanti schiavi che duemila anni fa si dannavano l'esistenza nei sotterranei delle Terme per caricare di legna le fornaci e riscaldare l'acqua delle piscine affollate ogni giorno da migliaia di romani, sembrano tornare a galla, protagonisti di 'Molti' l'installazione di Antonio Biasiucci, che dal 17/10 al 19/11 riapre al pubblico a Caracalla un lungo tratto delle suggestive gallerie. "Volti pietrificati di persone anonime,ma presenti che sono lì testimoni della storia degli uomini", suggerisce l'autore.

Curata da Ludovico Pratesi, la mostra è fortemente voluta dalla soprintendenza speciale all'archeologia e belle arti di Roma, che l'ha promossa con Electa: "I quasi 2 kilometri di gallerie delle Terme di Caracalla in gran parte da restaurare - sottolinea il soprintendente Francesco Prosperetti - si candidano a divenire un grande spazio espositivo per Roma"" L'installazione di Biasiucci, fa notare il soprintendente, indicando anche la Mela Reintegrata di Michelangelo Pistoletto, che dal 2016 fa bella mostra anch'essa nei sotterranei delle terme, al centro della rotonda di snodo delle gallerie, "dimostra che le opere del contemporaneo acquistano particolare risignificazione nella reciproca connessione che si stabilisce tra opera e spazio antico". Presente con le sue opere in molti musei del contemporaneo, dal Maxxi al Madre, dal Peggy Guggenheim di Venezia alla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo di Torino, Biasiucci, napoletano, classe 1961, ha realizzato gli scatti della sua installazione fotografando in bianco e nero i calchi realizzati dall'antropologo Lidio Cipriani negli anni Trenta del Novecento.

L'esposizione sarà aperta fino al 28 ottobre dal martedì alla domenica dalle 9 fino alle 19.30 e poi dal 29 ottobre al 19 novembre dalle 9 alle 16.30 (la biglietteria chiude un'ora prima). Il lunedì si può visitare invece solo al mattino, dalle 9 alle 14.00. Il biglietto intero costa 8 euro.

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