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Da Silva (Fao), 240 mln migranti nel mondo

ROMA - "Abbiamo avuto nel mondo 74 milioni di rifugiati nel 2015, una diaspora di fame, violenza, paura e spaesamento. I numeri delle migrazioni vanno ancora oltre, arriviamo a 240 milioni in tutto il mondo, con una crescita del 40% rispetto al 2000, mentre il numero degli sfollati interni nei propri paesi travalica i 740 milioni". E' quanto rileva il direttore generale della Fao, Josè Graziano Da Silva, nel discorso di apertura delle celebrazioni del World Food Day che si svolge alla Fao, parlando di "cifre senza precedenti".

"Si tratta di cifre senza precedenti - aggiunge Da Silva - i conflitti e il clima spiegano l'aumento della fame, con gli affamati arrivati a 815 milioni. Sempre più persone migrano perché non hanno altra possibilità, ecco perché abbiamo deciso di collegare questa giornata mondiale della fame all'agricoltura e allo sviluppo rurale".

"Gli studi della Fao - gli fa eco il ministro delle Politiche Agricole, Maurizio Martina - ci dicono che tra le principali cause di migrazione c'è troppo spesso la povertà alimentare, la fame. Una disperazione che spinge ad abbandonare le proprie case in cerca di futuro. C'è un dato che vorrei ricordare: il 75% degli affamati vive in zone rurali. La fame è una questione innanzitutto agricola". "E' evidente quindi - aggiunge Martina - che l'impegno che dobbiamo prendere è contribuire affinché si sviluppino concretamente agricolture più produttive e sostenibili. In questo senso voglio portare qui l'impegno dei ministri del G7 agricoltura che si è chiuso ieri a Bergamo. Abbiamo riaffermato con forza la volontà di liberare dalla fame 500 milioni di persone entro il 2030, lavorando al raggiungimento dell'obiettivo Fame zero delle Nazioni Unite. Abbiamo individuato alcune priorità fondamentali a partire proprio dalla tutela del reddito dei produttori, sopratutto piccoli, davanti alle crisi economiche e i disastri climatici".

Un altro punto decisivo, sottolinea Martina, "è l'impegno a rafforzare la trasparenza nella formazione dei prezzi e nella difesa del ruolo degli agricoltori nelle filiere soprattutto di fronte alla volatilità dei prezzi".

"Bisogna affrontare le cause profonde della fame - conclude Da Silva - bisogna ricostruire ciò che sta intorno alle persone e offrire loro la possibilità di una vita più dignitosa.

Insomma, bisogna puntare al fatto che ci sia 'pane per tutti', come dice lo slogan della nostra organizzazione".

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