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Anno nero per il tartufo: poche quantità, prezzo sale a 450 euro all'etto

ROMA. Si è aperta male la stagione del tartufo: se ne trova poco, e i prezzi sono molto alti, 3500 euro al chilo alla Borsa del Tartufo bianco d’Alba, con punte di 4500 euro per le pezzature più pregiate, ovvero i massimi degli anni più 'neri'.

Per il re della tavola «si profila una delle peggiori stagioni degli ultimi anni, a causa dell’estate siccitosa che non ne ha favorito la crescita e dell’insolito caldo che ancora caratterizza il mese di ottobre», osserva Antonella Brancadoro, direttore dell’Associazione nazionale Città del Tartufo che conta 50 iscritti e ha chiesto all’Unesco il riconoscimento della Cultura del Tartufo come patrimonio immateriale dell’Umanità. «Però quelli che abbiamo sono asciutti, sani e profumati. Nei nostri territori l’autunno un pò si sente, la mattina presto e la sera è fresco e umido, e questo è già una consolazione in attesa delle piogge», osserva Liliana Allena, presidente della Fiera del Tartufo di Alba.

«Certamente al Centro-Italia e al Sud la situazione è preoccupante» - osserva Brancadoro che sta girando l’Italia nei vari territori del tartufo per aggiornare il dossier di una candidatura che riguardando un bene immateriale, come la storia e la cultura legata al tartufo, deve essere sempre 'rinfrescatò per dimostrare la sua vitalità presso i validatori dell’Unesco.

«Sono andata in un ristorante della Val d’Orcia - racconta Brancadoro - dove c'era scritto 'piatti con tartufo di stagionè ma i titolari hanno ammesso che stanno usando ancora quello nero estivo che hanno conservato».

Con una stagione così avara, la corsa dei prezzi del tartufo potrebbe non essere finita ma Brancadoro e Allena invitano ad attendere l’evoluzione meteo dei prossimi giorni: «a novembre la pioggia dovrebbe arrivare - osservano entrambe - migliorando la situazione produttiva e aiutando i prezzi a rimanere stabili».

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