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Rivoluzione Baglioni a Sanremo, stop alle eliminazioni e alla serata cover

ROMA. Addio alle eliminazioni, "quella pratica, un po' violenta, del dover mandare a casa qualcuno". E basta con la serata delle cover dei grandi successi del passato: sul palco avranno spazio i brani in gara, magari in forma di duetto e trio con altri cantanti, con arrangiamenti diversi.

Prende corpo la rivoluzione Baglioni a Sanremo: ad annunciare le novità del Festival 2018, sia nelle modalità di gara sia dal punto di vista artistico, è lo stesso direttore artistico e 'conducente', nell'edizione delle 20 del Tg1. "L'eliminazione è stata eliminata", annuncia il musicista Baglioni, che manda in soffitta il meccanismo 'da reality' destinato a dar pepe alla gara ma anche inevitabile fonte di delusione, come sanno bene Al Bano, Ron, Gigi D'Alessio, Giusy Ferreri che nell'ultima edizione hanno dovuto rinunciare alla vetrina della finale.

"Non ci sarà, come in tutte le edizioni precedenti, quella pratica un po' violenta del dover mandare a casa qualcuno. Chiunque degli invitati al Festival, dei proponenti, che siano essi giovani o campioni, cominceranno il Festival e lo finiranno. Nessuno andrà via, nessuno dovrà fare le valigie. Ci sarà comunque un concorso, ma questo renderà Sanremo simile a un festival del cinema o a un festival letterario", spiega Baglioni al microfono di Vincenzo Mollica.

Cambia volto anche la serata tradizionalmente dedicata alle riproposizioni dei brani cult del passato: "Non ci sarà una serata dedicata alle cover. Penso che in maniera coerente, chi lavora da tanto tempo a un progetto, a una canzone, abbia dignità e diritto di riproporre quel suo brano, questa volta con altri artisti, ospiti, musicisti o con altri cantanti, in forma di duetto, di trio, come performance aggiuntiva. Quindi sarà di nuovo quel brano, ma magari arrangiato in maniera diversa", promette ancora.

Quanto al suo ruolo, precisa, "conduttore no, conducente sì. Perché il Festival lo condurrò fino a quel punto, poi dipenderà un po' dalla squadra, ma sicuramente il mio lavoro è già tantissimo, perché significa fare e decidere molti degli aspetti del Festival. Praticamente tutti, dalla scenografia, alla linea editoriale, ai contenuti, al significato generale di questo Festival, che vedrà la musica al centro, visto che hanno voluto, dopo ben tre no, perché ho detto tre volte no poi alla fine ho ceduto, visto che hanno voluto un musicista e cantautore alla guida".

Nell'intervista - che andrà in onda per esteso nella rubrica Doreciakgulp curata da Mollica, Baglioni spiega anche che si metterà al servizio del festival: "Salirò sul palco qualche volta per vedere se è tutto a posto. È un po' come il sacrestano che deve rimettere a posto la chiesa dopo la funzione. Io l'ho fatto anche sui miei palchi, una volta mi sono travestito da ragazzo della sicurezza e sono andato a sistemare la moquette davanti al pubblico. Quindi penso che farò anche questi lavori diciamo più piccoli e minimali, di aggiustamento... spolveratina dei vestiti dei presentatori, una botta di coraggio, un colpo sulla schiena al direttore d'orchestra... ecco, mi presterò a questi impieghi di contorno".

Nessuna rivelazione sulla squadra che lo affiancherà, con ogni probabilità tutta al femminile: il settimanale 'Chi' è pronto a scommettere su Ilaria D'Amico, Sabrina Ferilli e Miriam Leone, ma tra i nomi quotati nei rumors della vigilia c'è anche quello di Micaela Ramazzotti.

Quanto agli ospiti, se Gianni Morandi, già 'capitano coraggioso' con Baglioni, ha prenotato un posto per un'apparizione a Sanremo ("Ho già tanto da fare, ma se Claudio mi chiama come ospite certo che andrò"), all'Ariston potrebbe tornare anche Renato Zero.

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