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Turismo: Toscana, 'patria' turismo sostenibile

FIRENZE - Non basta la ricerca di "più turisti", ma la nuova frontiera del turismo in aree particolarmente gettonate come la Toscana è quella della diversificazione dell'offerta e dell'organizzazione di un turismo che riesca a far scoprire le aree più suggestive della Regione o che soddisfi le scelte "verticali" di visitatori sempre più esigenti e attenti alla sostenibilità, evitando il fenomeno dell' "overturism" in alcune città e zone della Toscana. Durante i mesi estivi, il rapporto residenti-turisti a Firenze, ad esempio, diventa di circa due a uno e 3 turisti su 4 si concentrano ad Accademia, Uffizi e Palazzo Pitti. La Firenze Card ha incoraggiato la visita ai musei considerati 'minori' ma è diventata anche uno strumento per saltare le code (anche se solo da una minoranza, dato che in media gli utilizzatori visitano almeno 6 musei). Sono questi, ad esempio, alcuni dei principali risultati di una ricerca presentata all'edizione 2017 di Sharing Tuscany, il seminario di approfondimento sui principali trend del turismo internazionale organizzato da Regione Toscana Toscana Promozione Turistica come anteprima al Buy Tuscany. La ricerca, unica nel suo genere, analizza i movimenti dei turisti a Firenze provando a capire dove si concentrano nei vari momenti della giornata, quanti effettivamente affollano la città, da dove provengono e dove vanno dopo, quanto si fermano e cosa visitano durante il loro soggiorno. Lo studio prova a fare una fotografia quanto possibile accurata sui comportamenti dei visitatori a Firenze utilizzando come base i dati delle tracce digitali e quelli provenienti dalle reti mobili. Il gruppo di studio, che fa parte del programma di Data Science for Social Good avviato dall'Università di Chicago nel 2013, ha deciso di scegliere Firenze considerando le peculiarità e l'impatto che il movimento turistico ha generato nel suo centro storico negli ultimi anni. Dati raccolti grazie alla partnership con Toscana Promozione e alla collaborazione con il Comune di Firenze. "Un utilizzo di questi dati - ha commentato l'assessore regionale al turismo Stefano Ciuoffo - permetterebbe ad esempio ai musei, e ad altri luoghi di grande interesse turistico, di gestire in modo migliore i flussi durante la giornata, di decongestionare i momenti di punta e di creare un sistema per dare questo tipo di informazione al pubblico e cercare così di indirizzarli verso i luoghi meno affollati. Ad esempio attraverso la creazione di app o dando informazioni sul web per suggerire itinerari alternativi, con vantaggi reciproci. Oppure per pianificare al meglio la visita in determinati luoghi minimizzando i tempi di attesa".

 

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