Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

Tumore al seno, dopo guarigione per molte ritorno al lavoro impossibile

ROMA - Nonostante le diagnosi in aumento, sono sempre di più in Europa le donne che sopravvivono a un tumore al seno. Molte di loro però non riescono a riprendere il lavoro, una volta guarite, per la mancanza di supporto dai datori di lavoro. In Italia si è calcolato che, nel 2012, su un totale di 1 milione di sopravvissuti al cancro in età lavorativa, 274mila sono stati licenziati, costretti al pensionamento o alle dimissioni. Lo segnala uno studio del settimanale inglese The Economist realizzato con il supporto di Pfizer, in occasione del mese di consapevolezza sul tumore al seno.

L'Italia, in base ai dati presentati, sembra avere un'incidenza cancro al seno molto alta: con 162,9 casi per 100.000 donne nel 2012 è al sesto posto in Europa, e tra il 2007 e 2012 sono state 209.000 complessivamente le pazienti colpite da questa malattia. Un dato maggiore rispetto a quello dei paesi dell'Europa meridionale, dove la media è di 102,4 casi per 100mila. Nel corso degli anni però è cresciuto il numero di donne tra i 40 e 65 anni, cioè la fascia d'età in cui più alto è il rischio di ammalarsi di tumore al seno, che lavora, passando dal 45,7% nel 2005 al 57,6% nel 2015.

Pochi i dati disponibili sul tasso di lavoratrici tornate al lavoro: il numero comunque in questo caso è in linea con quelli europei, pari al 77,9% dopo due anni. Due gli studi segnalati nel rapporto, che hanno calcolato quanti non riescono a tornare al lavoro. Uno del 2012 del Favo-Censis, con 274mila su 1 milione di sopravvissuti al cancro costretti a lasciare il lavoro. E uno più piccolo del 2016 di Europa Donna Italia, dove su 122 donne in età lavorativa colpite da tumore al seno, la metà aveva avuto problemi nel tornare al lavoro, il 24% ad esercitare i propri diritti o era stato penalizzato sul lavoro. A livello europeo il tasso di ritorno al lavoro per chi sopravvive ad un tumore al seno varia dal 43% dell'Olanda (un anno dopo la diagnosi) al 57% della Germania (1,5 anno dalla diagnosi) e l'82% di Francia (3 anni dalla diagnosi) e Inghilterra (1,5 anno dalla diagnosi).

Caricamento commenti

Commenta la notizia