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Campobasso, "Il processo del lunedì" e anche Calciopoli: le foto dei 40 anni in tv di Biscardi

ROMA. Una storia quella di Aldo Biscardi partita da Larino, in provinicia di Campobasso.

Suo fratello Luigi è stato senatore e politico dei DS. Dalla sua passione per il giornalismo fino ad arrivare al fortunato Processo del Lunedì, passando per le vicende legate a Calciopoli, Biscardi sarà ricordato per essere stato uno dei maggiori esponenti del giornalismo sportivo.

Uno di quelli che il calcio lo raccontava con passione, a volte anche gaffe, e a modo suo.

Conquistata la direzione delle pagine sportive in diverse redazioni giornalistiche, viaggia in tutto il mondo come inviato speciale, seguendo significativi avvenimenti sportivi internazionali.

Fu lui a seguire i Mondiali di calcio, a partire dal 1958.

In Rai dal 1979, su Raitre vede nascere la sua fortunata trasmissione "Il Processo del Lunedì", pensata come contenitore di dibattiti sul mondo del calcio, soprattutto sul campionato di Serie A.

Dall'ideazione, ben presto passerà alla conduzione del programma in prima persona.

Dopo la Rai tocca a TELE+, primo canale sportivo a pagamento in Italia. Qui la sua creazione televisiva cambia, trasformandosi in "Il processo di Biscardi". La trasmissione traghetterà poi su Telemontecarlo.

E' il 2006 quando rimane coinvolto nello scandalo successivamente denominato Calciopoli.

Sue infatti le telefonate intercettate fra lui e il principale inquisito, Luciano Moggi.

In queste conversazioni, Moggi diceva a Biscardi cosa dire o non dire in trasmissione.

Le telefonate intercettate non ebbero rilevanza penale, ma solo disciplinare: nel settembre 2006, infatti, l'Ordine dei giornalisti gli inflisse una sospensione di sei mesi. In aperta polemica con l'Ordine, Biscardi decise di non confermare più l'iscrizione all'albo dei giornalisti.

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