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"La vita è una figata", Bebe Vio debutta in tv: ma lo sport è tutto per me

ROMA. «Lo sport è tutta la mia vita».

Tra tante cose belle che sono accadute a Bebe Vio, veneziana (classe 1997) compreso l’incontro con Obama - in una scala da uno a 10 - l’oro a Rio resta al primo posto. «Nasco come atleta e rimango un’atleta, e da atleta so che se non ti alleni tanto e non fai le gare bene non vincerai mai. Ho adesso tra le priorità, prendere la patente, iscrivermi all’università. I Mondiali di scherma paralimpica (a Roma, dal 6 al 12 novembre) e poi già sogno le prossime Olimpiadi».

L’oro nella scherma alle paralimpiadi di Rio 2016 è per la prima volta nelle vesti di conduttrice tv: debutta su Rai1 alla guida di 'La vita è una Figata!' in onda a partire da domenica 8 ottobre alle 17.45.

La regia è di Giorgio Romano.

Sarà Bebe infatti, nelle stanze di un loft arredato come casa sua, ad accogliere gli ospiti del programma per sei puntate. Produttrice creativa la Stand by me di Simona Ercolani.

Personaggi noti o sconosciuti, intervistati dalla campionessa di fioretto per far scoprire il loro lato combattivo.

Andranno a trovarla tra gli altri Pif (che nella prima puntata svelerà come è riuscito a vincere la timidezza, ma chiederà anche a Bebe se è fidanzata), Paola Turci (che confiderà il suo rapporto con la sua immagine e le sue cicatrici, dopo l'incidente in auto che le ha cambiato la vita). E ancora Alex Zanardi, Gabriele Cirilli, Antonella Clerici, Carlo Conti, Marco Liorni, Francesca Fialdini, Giovanni Malagò, Luca Pancalli, Camila Raznovich, Geppi Cucciari, Martin Castrogiovanni, Oney Tapia e il Trio Medusa.

Il direttore di Rai1 Andrea Fabiano spiega: «E' la prima volta che Bebe conduce in tv; questo programma lo considero un manifesto come lo è lei per molte persone. Quando arriva, in qualsiasi posto si trovi, succede qualcosa; lei sposta qualcosa. Anche il titolo è un manifesto: la vita è una figata». Il direttore della rete ammiraglia invita Bebe Vio a ripetere quest’esperienza: «Lo dico prima che vada in onda».

Bebe replica: «Mi sono divertita un sacco, è stata una esperienza bellissima; non ci volevo credere quando mi è stato proposto; è stato tutto un gioco. Ho preso oggetti dalla mia stanza e l’ho portata in questo loft, dove mi sono sentita a casa per davvero»."Affrontiamo - aggiunge - storie vere per le quali o si piange o si ride, ma da cui si impara tanto». L'atleta non si lascia però trasportare. Fa il conto alla rovescia per i prossimi impegni sportivi: «fino a ora ci siamo divertiti con il programma, ma non sono una conduttrice tv, adesso iniziano le cose serie. Mancano solo 33 giorni ai campionati del mondo di scherma paralimpica».

«Ho detto di sì a questo programma perché avrebbero partecipato anche dei ragazzi dell’associazione Art4sport, fondata dai miei genitori, per disabili che vogliono fare sport. Io punto sui giovani, cerco di essere un esempio per loro. Tutti hanno dei sogni, non solo io. Il problema è che talvolta li metti in un cassetto. Allora devi inseguire gli obiettivi. E fare di tutto per cercare di realizzarli». La vita è una figata è una frase che il padre di Bebe le disse (Vio, lo aveva già raccontato da Fabio Fazio ndr): "Ero uscita dall’ospedale, non stavo bene né fisicamente né moralmente".

Poi spiega: «Tutte le persone ospiti nel mio programma hanno sofferto ma hanno grandi obiettivi».

A chi le chiede se la sua sofferenza l’ha portata a intraprendere un percorso di ricerca e conforto spirituale risponde: «ero molto credente, andavo a messa. Poi mi sono chiesta 'perché è successo proprio a me?'. Ho fatto una scuola salesiana. Un sacerdote mi ha suggerito di vedere Dio nelle cose belle. Non sono una cristiana doc, ma mi sono creato una sorta di mia religione. Ho i miei genitori di cui mi fido».

Quale percorso universitario? "Mi piacerebbe fare Scienze della comunicazione. Lo scopo è diventare un misto tra Luca Pancalli e Giovanni Malagò".

Bebe suggerisce di donare il 5 per mille alla Onlus Art4sport.

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