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Ricerca,obesità cresce in area Med,a sorpresa maggiore a Sud

(ANSA) - ROMA, 5 OTT - Nel settore AgriFood i Paesi di entrambe le coste del Mediterraneo sono caratterizzati da perdita di biodiversità, sfruttamento del suolo, diffusione dell'obesità e, in confronto ad altre aree del Pianeta, insufficienti investimenti (specialmente nei Paesi del Sud Mediterraneo, con l'eccezione di Israele). E' quanto illustra l'ex rettore e attuale docente dell'Università di Siena Angelo Riccaboni, presidente della Fondazione incaricata di portare avanti il consorzio Prima (Partnership on research and innovation in the mediterranean area), nonchè Chair di "SDSN Med", il Regional Network di "United Nations Sustainable Development Solution Network" (UN SDNS) per l'Area del Mediterraneo, ospitato dall'Università di Siena. Forti differenze emergono fra Nord e Sud Mediterraneo in termini di accesso e consumo di acqua (temi fortemente connessi a quelli agri-food) - anche se purtroppo le criticità si stanno allargando anche nella Costa Nord - e di sotto-nutrizione infantile. La ricerca evidenzia a sorpresa come nell'area del Mediterraneo il problema dell'obesità sia comune ad entrambe le coste, risultando essere addirittura maggiore in quei paesi, tutti dell'area sud, dove è contemporaneamente presente anche la malnutrizione. Gli indicatori relativi ai Paesi del Mediterraneo evidenziano - osserva Riccaboni - che le nostre società non hanno bisogno tanto di maggiori produzioni (anche se il tema non va trascurato), quanto di sistemi alimentari in grado di rispettare e utilizzare meglio le scarse risorse naturali disponibili (suolo e acqua in primis).

Per superare tali problematiche due fattori si rivelano indispensabili: l'adozione di innovazioni tecnologiche, organizzative e sociali in grado di indurre pratiche agricole e produttive più sostenibili in termini di utilizzo delle risorse naturali; una più ampia diffusione di diete sostenibili, anche sulla base di idonee politiche educative.

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