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Regionali, Orlando: "Se il Pd perde in Sicilia, Renzi dovrà riflettere"

Andrea Orlando

ROMA. Se il Pd perde le elezioni in Sicilia? "Renzi dovrebbe fare una riflessione, non un passo indietro". Lo dice il ministro della Giustizia Andrea Orlando a Circo Massimo su Radio Capital, intervenendo sulle elezioni regionali di novembre.

"Non auspico un avvicendamento - prosegue Orlando -, perché Renzi è stato legittimato da un percorso democratico come le primarie ma dobbiamo riflettere sulle modalità di una coalizione larga".

"Con molte contraddizioni il Pd ha riaperto al tema delle coalizioni. Io non sono pro D'Alema o pro Renzi, non mi appassiono agli scontri personali ma mi interessa l'unità del centrosinistra. E quell'unità in questo momento è fortemente ostacolata da Mdp, o almeno una parte di Mdp. Ci sono pezzi di sinistra che pensano che la sconfitta del Pd possa portare alla resurrezione del centrosinistra. No, la sconfitta del Pd sarebbe solo la sconfitta del Pd", sottolinea.

Vanno fatte le primarie per la leadership del centrosinistra? "Sarei molto d'accordo su un passaggio: mettersi attorno al tavolo e decidere la coalizione, poi come la coalizione scelga la leadership mi sembra un tema facile da risolvere. Mi sembra che parlarne ora sia un modo per evitare la coalizione". Alla domanda se potrebbe candidarsi a eventuali primarie per la premiership, Orlando risponde: "Non avrebbe senso, penso che in campo vadano messe ipotesi diverse che siano in grado di guidare la coalizione verso la premiership. Tra l'altro mi sono candidato alle primarie del Pd dicendo che andavano separate le figure di segretario e premier".

Restando su temi siciliani, il ministro della Giustizia commenta il caso Ferdico: "Sono d'accordo con quello che diceva ieri Cantone e cioè di guardare al Codice antimafia nel suo insieme. Ancora oggi c'è l'arresto di un amministratore di beni confiscati alla mafia. Credo ci fosse urgenza della legge".

"Sul sequestro preventivo per i corrotti ho solo un dubbio di carattere sistematico. Già oggi per la corruzione si può procedere a sequestri. Forse si poteva disciplinare il tema in altra sede non mettendolo lì dentro. Ma penso che avevamo due strade: buttare a mare tutto e andare alla prossima legislatura o approvare tutto e riservarci un monitoraggio", aggiunge

 

 

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