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Dopo le violenze per il referendum, la Catalogna scende in piazza

BARCELLONA. La Catalogna funziona al rallentatore oggi nella giornata di sciopero generale convocata da sindacati e movimenti indipendentisti per protestare contro la violenza della polizia spagnola domenica contro i seggi.

La partecipazione allo sciopero è "molto alta" rileva La Vanguardia online. Manifestazioni hanno bloccato il traffico su 24 arterie del paese, fra cui le autostrade Ap7 e C32. Lo sciopero generale ha l'appoggio fra gli altri del governo catalano e deI comunI di Barcellona e Girona.

La Catalogna è ferita dalle scene di violenza della giornata del voto, stordita dal successo del 'si' a un referendum di indipendenza che pochi credevano si sarebbe fatto davvero, e molto incerta su come le cose andranno a finire.

Anche la squadra di calcio del Barcellona risponde alla violenza aderendo con tutti i suoi giocatori allo sciopero generale nella regione contro le azioni della polizia che hanno prodotto centinaia di feriti e ingenti danni. "Domani (oggi, ndr) -, fa sapere il club -, niente allenamenti".

Chiusi gli uffici e niente allenamenti da parte delle squadre delle varie discipline, calcio compreso. Anche se va detto che la maggior parte dei big del Barcellona sono a disposizione delle rispettive nazionali per le qualificazione ai Mondiali in Russia.  Una presa di posizione forte quella del Barcellona che fa il paio con quella di non voler giocare domenica in Liga nonostante le pressioni provenienti da Madrid da parte della Federcalcio spagnola che hanno portato alla fine alla decisione di chiudere il Camp Nou ai tifosi. "Da parte nostra ci saranno altre azioni per continuare a difendere la libertà della gente", ha tuonato il presidente, Josep Bartomeu.

 

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