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Candidatura Milano per Ema supera il primo scoglio Ue

(di Patrizia Antonini)

Milano supera il primo scoglio per la sua candidatura ad ospitare l'Agenzia europea del farmaco (Ema), che traslocherà da Londra, per la Brexit, ma in gara ci sono altre 18 città, ed offerte forti come quelle di Amsterdam, Barcellona, Vienna, Bruxelles e Copenaghen.
    La valutazione pubblicata dalla Commissione europea mette in luce il valore aggiunto del capoluogo lombardo, ma non contiene classifiche, o 'shortlist' e non è un parere vincolante ai fini della decisione finale, che spetta ai 27 Stati, con una votazione dai meccanismi piuttosto complessi, al consiglio Affari generali del 20 novembre. Tra i pericoli principali, è che a pesare sul giudizio definitivo possa essere il criterio politico dell'equilibrio geografico. L'Italia infatti ha già due agenzie, mentre Slovacchia, Bulgaria e Romania, in corsa con Bratislava, Sofia e Bucarest, nessuna.
    Soddisfazione viene espressa dal ministro degli Esteri Angelino Alfano che osserva come il documento confermi la "solidità della candidatura e l'elevatissima qualità dell'offerta del capoluogo lombardo". Milano "è in pole position tra le prime cinque candidate" evidenzia il ministro della Salute Beatrice Lorenzin, che però avverte: "Ci aspetta una competizione molto dura, con Amsterdam e con Copenaghen, sarà una grande prova. Ma già essere tutti insieme a combattere è inusuale, un segno del cambiamento che viviamo".
    "La valutazione tecnica della Commissione premia il lavoro fatto e ci dà più forza nel proseguire su questa strada. Strada che rimane comunque in salita perché in questa bella gara ci sono altre 18 città, di cui alcune molto competitive, come il rapporto della Commissione conferma" mette in guardia il sottosegretario alle Politiche europee Sandro Gozi. Per questo, nella "seconda fase della competizione" che si apre ora occorre "il massimo impegno da parte di tutti", sollecita Diana Bracco, rappresentante unico del mondo delle imprese nella cabina di regia istituzionale per la candidatura di Milano.
    La città lombarda che come sede propone l'iconico Pirellone, spicca per la sua capacità di risposta ai criteri di sede, continuità operativa, collegamenti, scuole, accesso al lavoro e alla sanità per le famiglie. Ma a contendere la torta dell'Ema, con i suoi 890 dipendenti più l'attività di lobbying, è molto appetitosa anche per l'indotto, ci sono anche Amsterdam, Atene, Barcellona, Bonn, Bratislava, Bruxelles, Bucarest, Copenhagen, Dublino, Helsinki, Lille, Milano, Porto, Sofia, Stoccolma, Malta, Vienna, Varsavia e Zagabria. Ancora da delineare lo scenario delle strategie, con ipotesi non verificate di scambi e accordi sottobanco che iniziano a circolare. C'e' già chi avverte su possibili mosse dell'asse Parigi-Berlino. Altri 'rumor' darebbero come avvantaggiata Bratislava. Ma per il momento, secondo fonti diplomatiche europee è presto per le alleanze strategiche. Intanto dai dossier emerge anche una gara al miglior offerente: c' è chi, come Amsterdam, propone soluzioni su misura per la sede, da costruire ex novo, e chi strizza l'occhio sul prezzo, come Copenhagen, che offre un comodato gratuito per 20 anni.
    Competizione difficile anche per 'vincere' l'Autorità bancaria europea (Eba). Come per l'Ema, anche in questo caso la valutazione di Bruxelles prefigura una dura battaglia tra Bruxelles, Dublino, Vienna, Varsavia, Francoforte, Parigi, Praga e Lussemburgo per vincere la partita.(ANSA).
   

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