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"Bravo ma non rientri nel patto...". E il ricercatore escluso denuncia. Così è nata l'inchiesta

FIRENZE. "Non è che non sei idoneo... Non rientri nel patto", "Non sei in lista", "ritìrati", "per mantenerti integra la possibilità di farlo in un secondo momento, e quindi poter ripresentarla alla tornata successiva". Ma a queste parole il ricercatore tributarista Philip Laroma Jezzi non lo fece, registrò la conversazione col telefonino e denunciò alla guardia di Finanza la sua esclusione da un patto illecito che riguardava accordi fra due studi tributari di Firenze, lo studio Russo e lo studio Cordeiro Guerra, per assecondare il superamento del concorso per l'abilitazione scientifica alla docenza per due propri associati nel 2013.

Da qui nasce l'inchiesta con decine di indagati in tutta Italia e che ha portato ai domiciliari sette docenti universitari. Nelle indagini sono coinvolti anche anche docenti siciliani, raggiunti da provvedimenti di interdizione chiesti dalla procura di Firenze nell'ambito dell'inchiesta sui concorsi universitari. Si tratta di Salvatore Sammartino, Daniela Mazzagreco e Maria Concetta Parlato dell'Università di Palermo e Andrea Colli Vignarelli, marito della Parlato, dell'Università di Messina.

Tra gli indagati, figura anche l'ex professore dell'Università di Palermo Andrea Parlato, padre di Maria Concetta, uno dei massimi esperti di diritto tributario, chiamato in causa per presunte pressioni che sarebbero state esercitate per favorire la figlia. Altri docenti siciliani dell'università di Catania e della Kore di Enna risulterebbero tra gli indagati.

A Laroma, pur con maggiori titoli, venne comunicato di mollare. Entrambi i dominus ora sono indagati nella stessa inchiesta. I colloqui-chiave di Laroma con il professor Pasquale Russo, già ordinario di diritto tributario alla facoltà di Legge di Firenze, anche lui indagato, e con Guglielmo Fransoni, sono tra le prove portate dalla procura.

Alle rimostranze del ricercatore - che fu bocciato e che poi con un ricorso al Tar riuscì a ottenere soddisfazione e oggi è professore aggregato all'università di Firenze - il professor Russo spiegava: "Non siamo sul piano del merito, Philip, ognuno ha portato i suoi". E sui "criteri" il docente replica che si tratta di "vile commercio dei posti".

"Non siamo sul piano del merito, non siamo sul piano del merito, Philip", "Smetti di fare l'inglese e fai l'italiano", "tu non puoi non accettare", e "che fai? fai ricorso? ... però ti giochi la carriera così...". "Anche io mi son piegato... a certi baratti per poter mandare avanti i miei allievi...", "ero ingenuo all'inizio" ma "la logica universitaria è questa... è un mondo di merda... è un mondo di merda... quindi purtroppo è un do ut des".

"Non è che si dice - è bravo o non è bravo - no, si fa" così "...questo è mio, questo è tuo, questo è tuo". Diretto anche l'ex ministro Fantozzi: in una cena tra docenti di diritto tributario del giugno 2014 in un ristorante a Roma sottolineò la necessità "di trovare persone di buona volontà", che "ricostituiscano un gruppo di garanzia che riesca a gestire la materia dei futuri concorsi".

L'ex ministro definisce questo gruppo, seppur scherzosamente, "la nuova cupola". E nella stessa cena dice, sempre intercettato, agli altri: 'Se uno fa i concorsi così non ci sarà mai un minimo di ... ognuno va lì col coltello alla gola e dice 'O mi dai quello o...' ... quindi voi capite...'".

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