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Gisele Bundchen e gli altri, la moda green è cool

(di Beatrice Campani)- E' costellato di stelle come Annie Lennox il programma dei Green Carpet Fashion Award, la serata in cui il mondo della moda si riunirà al Teatro alla Scala di Milano per celebrare l'innovazione sostenibile. Tra i premiati la sera del 24 settembre la supertop e attivista brasiliana Gisele Bündchen, vincitrice dell'Eco Laureate Award in partnership con Vogue Italia.
    "Il suo lavoro, in particolare per la preservazione del bioma amazzonico nel suo paese d'origine - recitano le motivazioni del premio - ha aiutato a cambiare il dibattito culturale sull'argomento in tutto il globo".

Alla settimana della moda debutta con forza il tema della sostenibilità. Secondo un rapporto di Greenpeace, di cui si è discusso in questi giorni, il futuro è nella Slowing Fashion, secondo un modello di rallentamento del ciclo che non compromette i valori etici, sociali e ambientali e coinvolge i clienti piuttosto che incoraggiarli a consumare in modo eccessivo le tendenze in continua evoluzione. 

    Tre i momenti degli Awards: il Green Carpet Challenge, con i look eco creati dalle case di moda, la CNMI Green Carpet Talent Competition, dove sarà premiato uno stilista emergente con il riconoscimento del Franca Sozzani GCC Award for Best Emerging Designer. Infine i Green Carpet Fashion Awards, che premieranno i produttori italiani che difendono i valori di coesione, giustizia sociale, artigianato tradizionale, gestione responsabile della filiera, nonché innovazione e trasformazione tecnologica.
    Alessandro Cattelan condurrà la serata, con personaggi del mondo della moda e del cinema chiamati a consegnare 11 riconoscimenti. Il premio è una statuetta prodotta da Chopard in oro etico estratto in modo responsabile e certificato Fairmined.
    Anche Piazza della Scala diventerà green e si trasformerà in un giardino ricoperto da un enorme tappeto verde di Econyl composto da bottiglie di plastica riciclate creato da Aquafil. A presentare il progetto oggi Carlo Capasa (Presidente CNMI), Livia Firth (Fondatrice e Direttore Creativo di Eco-Age), il sottosegretario del Ministero allo Sviluppo Economico Ivan Scalfarotto e l'assessore milanese Cristina Tajani. "Sono convinto che il made in Italy debba essere sinonimo, a livello mondiale, di sostenibilità - ha detto Scalfarotto - Lo dobbiamo al pianeta, alle generazioni future e a un mercato che sta diventando sempre più sensibile a questo tema". Anche per CNMI la sostenibilità è uno dei temi chiave del futuro: "Attualmente - ha detto il presidente Carlo Capasa - stiamo lavorando sulle linee guida relative ai processi, sull'economia circolare, sostenibilità sociale e approvvigionamento sostenibile, con l'obiettivo di espletare la road map entro il 2020". 
   

Il nuovo rapporto di Greenpeace, "Fashion at the Crossroads", presentato oggi a Milano, mostra esempi di soluzioni "rallentamento del ciclo" in alternativa all'attuale modello di business ad alta intensità di materiale. Per la prima volta, un database aperto di quasi 400 voci, messi insieme in un quadro coerente, aiuterà a progettare scenari più sostenibili per l'industria della moda. [1] "Una" economia circolare "è l'ultimo meme utilizzato in tutta l'UE e in tutto il mondo, ma dietro questa bella frase si trova la fantasia del settore che la circolarità può risolvere un sistema intensivo di materiali; vendendo le promesse di una riciclabilità del 100% che difficilmente avverrà ", ha dichiarato Chiara Campione, senior stratego aziendale di Greenpeace Italia. Greenpeace avverte che un efficace impegno di sei anni per ridurre le sostanze chimiche pericolose dalla fornitura mondiale del tessuto potrebbe essere rovinato da un'economia circolare precoce in cui il riciclaggio avviene prima che i processi e i materiali si disintossino, mentre l'intensità crescente della produzione continua a rappresentare grave minaccia per l'ambiente.

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