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Milan e Atalanta super in Europa: travolti Austria Vienna ed Everton

MILANO. Giovedì europeo super per Milan e Atalanta. Dopo la batosta con la Lazio ai rossoneri serviva una reazione, e in Europa League si è vista tutta un'altra squadra. Non solo per la svolta con la difesa a tre, ma soprattutto per la verve di Calhanoglu, rigenerato dietro le due punte, e per la tripletta di André Silva, uscito dal cono d'ombra creato dall'exploit di Cutrone.

Vista la portata dell'avversario, il 5-1 in casa dell'Austria Vienna (valore della rosa è meno di un decimo di quella rossonera) non è una sentenza definitiva, ma Montella può essere soddisfatto per l'atteggiamento aggressivo, la qualità di manovra, nulli domenica scorsa all'Olimpico. "Giocando in quel modo le squadre ci danno quattro sberle e ci mandano a casa. Abbiamo capito come non dobbiamo giocare", ha sintetizzato Mirabelli poco prima della sfida di Vienna, che rimandava a dolci ricordi come la vittoria della coppa dei Campioni nel 1990 del Milan di Sacchi, e ha inaugurato nel migliore dei modi il ritorno in Europa dopo tre anni.

Hanno trovato spazio fra i titolari sei acquisti estivi, incluso Kalinic, schierato per la prima volta dall'inizio. La difesa a tre con Romagnoli (prima da titolare in stagione) e Zapata al fianco di Bonucci rischia solo quando la partita è già in discesa: deviazione di Donnarumma in angolo e rischio autogol per Biglia al 18', poi la disattenzione di Zapata sul gol segnato Borkovic a inizio ripresa. Si può notare anche che il Milan non ha dominato il possesso palla, ma quando ha attaccato lo ha fatto quasi sempre con profitto. Sin dall'inizio, perché immediata è la scossa impressa da Calhanoglu. Apparso non sempre a proprio agio nelle scorse settimane da esterno di centrocampo, a Vienna il turco dà sfogo al suo estro, esonerato da compiti di copertura e libero di creare per le due punte, quasi come un trequartista. Al 7' ruba palla in mediana, guida il contropiede, scambia con Kalinic e segna con potenza e precisione. Tre minuti più tardi Calhanoglu serve un assist ad André Silva e al 20' manda di nuovo in gol il portoghese. La rete dell'Austria Vienna a inizio ripresa è solo un lampo, prima del tris di André Silva (11', assist di Kessie) e della palombella di Suso (18'), appena entrato e fortunato nel trovare la deviazione di Kadiri. Alla fine, mentre la sicurezza neutralizza un invasore di campo, Montella festeggia la 7ma vittoria su 8 impegni stagionali. I prossimi esami sono a San Siro, con Udinese e Spal, il secondo turno del Girone D è invece il 28 settembre, contro il Rijeka, pochi giorni prima del big match con la Roma.

Una partita perfetta, anche per l'Atalanta, giocata senza paura con ordine e qualità: la squadra di Gasperini torna in Europa dopo 26 anni e lo fa in grande stile. Everton battuto 3-0, mai in partita e forse troppo presuntuoso. La squadra bergamasca non sbaglia nulla, trascinata da un Mapei Stadium tutto nerazzurro. Un vero e proprio esodo dei tifosi bergamaschi che hanno raggiunto Reggio Emilia per accompagnare l'Atalanta in una serata storica.

E la Dea non tradisce i suoi tifosi. Contro ogni pronostico riesce a neutralizzare l'avversario, seppur più blasonato. Rooney non fa la differenza, forse anche a causa di una settimana che lo ha visto protagonista negativo fuori dal campo. Cerca fino all'ultimo di spronare i compagni ma l'Atalanta non si distrae, resta concentrata e confeziona un debutto quasi insperato. L'unica occasione che gli inglesi riescono a costruire nel primo tempo, è un tiro respinto di Sigurson e un pallonetto di Rooney che termina poco a lato.

Dal 26' in poi, è una sinfonia dei nerazzurri. Gomez fa la differenza, Petagna si trasforma in uomo assist, i centrocampisti si inseriscono in tutte le azioni offensive. Al 26' Masiello sfiora il gol ma il suo tiro, viene respinto. E' il preludio al vantaggio, perché sugli sviluppi dello stesso calcio d'angolo, Masiello lasciato libero in area, calcia in porta da due passi. L'Everton non riesce a reagire. Rischia in altre occasioni, quasi tramortito.

E l'Atalanta ne approfitta: al 32' il Papu Gomez riceve palla da Petagna e dal limite calcia a giro in porta segnando un gol da cineteca. Tre minuti più tardi l'affondo che chiude la partita. Passaggio al centro di Petagna, raccoglie Cristante che si invola e calcia a botta sicura. 3-0 e sfida già decisa. Nella ripresa gli equilibri non cambiano. Rooney si mette in evidenza con un tiro rasoterra respinto con i piedi da Berisha ma l'Atalanta gioca ad un'altra velocità, è padrona del campo e fa divertire.

Stekelemburg è spesso chiamato in causa. Al 10' Freuler, servito ancora una volta da Petagna, colpisce la parte alta della traversa con un gran tiro. Poi l'Atalanta controlla, senza mai disunirsi. "E' una vita che aspetto questo momento. Non sono più giovanissimo, arrivare in Europa a 29 anni, segnare e vincere contro l'Everton è bellissimo", racconta il Papu Gomez con gli occhi lucidi. Una squadra e una città che continua a vivere il suo sogno.

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