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Anna Wintour (Vogue), "Hillary appartiene alla storia"

(di Alessandra Baldini) - Anna Wintour su Vogue dedica a Hillary Clinton la sua "Lettera del Direttore" e nel rendere omaggio alla ex First Lady, segretario di Stato e aspirante presidente degli Stati Uniti, affida quel capitolo di politica americana e la sua protagonista alla storia. La Wintour, che, rompendo ogni tradizione, lo scorso autunno diede l'endorsment di Vogue a Hillary, ha citato un passo delle memorie "What Happened" in cui, dopo la vittoria di Donald Trump, lei e il marito tornarono in limousine nella casa di Chappaqua. Un epilogo ben diverso, un colpo di scena, rispetto a quanto sperato solo poche ore prima: "E' stato un grande discorso. La storia lo ricorderà", dice Bill a Hillary. E la Wintour concorda: "Lo è stato, e i fatti alla fine daranno assolutamente ragione al Presidente Clinton".
    Hillary intanto è tornata di nuovo a rivivere il dramma della campagna elettorale e del suo doloroso finale nel book tour che accompagna la pubblicazione delle memorie: "Ha il diritto di farlo e il modo con cui certa stampa ha liquidato 'What Happened' ricorda il modo con cui in Congresso sono state bruscamente zittite le senatrici Elizabeth Warren e Kamala Harris", osserva Vogue nella recensione del libro. Le ultime interviste della Clinton, con Anderson Cooper della Cnn e con People, mescolano personale e politico: "Bali" è dove l'ex First Lady avrebbe voluto essere il giorno dell'insediamento di Trump.
    Un nuovo taglio di capelli e una figura leggermente più snella rispetto alle ultime battute della campagna elettorale, Hillary rivela che lo yoga "da principiante" l'ha aiutata a uscire dal periodo forse più nero della sua vita.
    Ma poi Hillary si scaglia contro il collegio elettorale, che ha regalato a Trump la vittoria, nonostante lei avesse vinto a valanga il voto popolare: "Andrebbe abolito". E sui presunti sforzi russi di influenzare le elezioni, la donna che avrebbe potuto essere presidente va giù duro: "Qualcosa è successo. Ed è più grosso del Watergate perché riguarda il nostro futuro".

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