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Cinque mostre per gli 80 anni di Melo Minnella, fotografo di una Sicilia fuori dagli schemi

PALERMO. «La fotografia di Melo Minnella è un attimo di irripetibile equilibrio tra il fatto e il sentimento, tra il contenuto e la forma».

Parole di Leonardo Sciascia.

E' proprio in questa definizione il senso del lavoro del «cercatore di emozioni», originario di Mussomeli (Cl) che taglia adesso il traguardo degli 80 anni.

I suoi scatti hanno mostrato una Sicilia fuori dagli stereotipi.

Di quella generazione di fotografi è stato forse il primo ad usare il colore, declinato in tutte le sue cromature, rispetto alle altre immagini in rigoroso bianco e nero che venivano mostrate all’estero. Poi il suo sguardo dall’Isola ha esplorato il resto del mondo consegnandoci istantanee immortali. Lo scrittore e reporter della Magnum, Ferdinando Scianna paragona il suo lavoro a quello del parigino Édouard Boubat «per il suo sguardo tenero sui bambini, per la sua capacità di inserire con precisione ed armonia i personaggi del suo teatrino nell’ambiente naturale e nella scena sontuosa dell’architettura siciliana, per il suo dono di stemperare l’aneddoto in momenti lirici e sereni».

Per festeggiare il suo compleanno Minnella ha deciso di esporre le sue opere in cinque mostre. Due già in cantiere.

La prima, a Mussomeli, si è inaugurata 6 settembre e si intitola Emicranie culinarie: «Un viaggio per immagini dal Guatemala alla Birmania, dalla lontana regione indiana dell’Orissa al vicino Abruzzo».

La seconda è stata programmata per l’arrivo a Palermo del Dalai Lama e si inaugura il 15 settembre alle ore 18, a Palazzo Sant'Elia a Palermo, e s'intitola Sentieri del Buddha.

La mostra è sostenuta anche dalla Fondazione Orestiadi e sarà visitabile fino al 3 ottobre.

La carriera di Minnella inizia negli anni Cinquanta. È poco più che ventenne e studia Economia e Commercio a Palermo quando comincia ad esplorare con la sua macchina fotografica l’universo siciliano, interessandosi in particolare all’arte popolare e all’antropologia. Si appassiona ai siti archeologici ed avvia una ricognizione delle feste religiose e del folclore siciliano. Collabora con i più importanti periodici del tempo, soprattutto con Il Mondo di Mario Pannunzio. Il matrimonio con Maria Giuffrè, storica dell’architettura, imprime nuovi indirizzi nella scelta dei suoi temi fotografici, tra i quali si segnala il Barocco siciliano. Dagli anni Sessanta Minnella punta la sua attenzione di fotoreporter anche su civiltà lontane, soprattutto orientali. Il suo grande amore è l’India. Le sue fotografie vengono pubblicate da testate straniere come Life, Stero, Schweizer lllustrierte. Nel 1971 pubblica il suo primo libro, "Sicilia negli occhi», con un testo introduttivo di Sciascia. Seguiranno, negli anni, oltre settanta titoli. Tra gli altri "Pasqua in Sicilia», «La ceramica Fiorio», «Viaggio in Sicilia», "Il giardino incantato di Filippo Bentivegna», «Giacomo Serpotta», «Sicilia terra del mito», «La cucina del Mediterraneo», «Il Natale in Sicilia».

E ancora, diversi volumi su città siciliane (Erice, Siracusa, Alcamo, Caltagirone, Militello e Mussomeli, la sua città) e sui più importanti monumenti di Palermo. Tra i libri di maggior successo, «Dimore storiche di Sicilia» con i testi di Angheli Zalapì, «Castelli di Sicilia», «Isole di Sicilia», «Cattedrali e chiese di Sicilia», "La lapa». Minnella ha inoltre firmato reportage per Bell'Italia, Bell'Europa, Airone, Traveller, Dove, Tuttoturismo, Kalòs, Nuove Effemeridi.

Inoltre ha esposto in molte città italiane ed estere.

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