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Meloni a Termini: coalizione coesa, un bel test verso le Politiche

TERMINI IMERESE.  "Questo è un bel test, è un laboratorio interessante; c'è una coalizione coesa che mette insieme tutte le anime su una proposta chiara, non di melassa, e coraggiosa su idee che non bisogna aver paura di esprimere". Così la leader di Fdi Giorgia Meloni a margine di un'iniziativa a Termini Imerese ai cronisti che chiedevano se il 'modello Sicilia", dove il centrodestra sostiene unito la candidatura alla carica di governatore in Sicilia di Nello Musumeci, potrà essere riproposto anche alle politiche come auspicato da Silvio Berlusconi.

"La vittoria Nello Musumeci sarà anche un ottimo indicatore - ha detto - per un'alleanza di patrioti per il governo della nazione che dica noi vogliamo difendere il nostro lavoro, le nostre imprese, i nostri confini, le nostre famiglie, i nostri prodotti; l'esatto contrario di quello che hanno fatto Renzi e Crocetta".

"È un dibattito che non mi interessa, e che mi sembra abbastanza una pagliacciata. Ho previsto e continuo a prevedere che non si farà una modifica alla legge elettorale e che quindi non serviva un governo solo per fare la legge elettorale; un governo che in realtà continua a fare solo i suoi affari sulla pelle degli italiani. Semmai arrivasse una proposta in aula noi chiederemo due cose che gli italiani scelgano il governo e che gli italiani scelgano i parlamentari". Lo ha detto la leader di Fratelli d'Italia Giorgia meloni, a margine di un'iniziativa a Termini Imerese.

E ancora: "Il villaggio Himera è stato confiscato alla mafia 12 anni fa e qui lo Stato non è riuscito a fare nulla. Alle mie spalle c'è solo degrado e devastazione. È una vergogna che i beni confiscati alla mafia non vengano riutilizzati per segnare la vittoria dello Stato sulla criminalità organizzata". La Meloni ha fatto tappa nel villaggio Himera, un bene confiscato alla mafia più di 10 anni fa.

"È una vergogna che si arrivi a parlare di utilizzo dei beni confiscati alla mafia - ha aggiunto - solo quando si sgomberano gli occupanti illegali e si vogliono dare questi stabili, una volta tolti alla mafia, alla mafia degli occupazioni abusive". "Noi crediamo che in Sicilia come nelle altre regioni - ha proseguito - questi beni devono essere messi a bando per gli operatori del campo del turismo, questa è la proposta di Fratelli di Italia". "Questo era un villaggio turistico - ha proseguito -; questa struttura potrebbe tornare a produrre ricchezza per gli imprenditori onesti e non per la criminalità organizzata. Basta con questo schifo".

«Dico liste pulite, liste pulite. Meglio perdere 10.000 voti ma non perdere la dignità: questa deve essere la nostra regola. Spero che i partiti alleati se ne rendano conto». L’ha detto il candidato del centro destra alla presidenza della Regione siciliana Nello Musumeci, intervenendo dal palco allestito a Villa Palmeri a Termini Imerese dove si è svolta la sua prima uscita pubblica da candidato a governatore siciliano.

«In Sicilia il consenso, in passato, si è ottenuto con il favore, con i figli che affollavano le segreterie dei partiti per un diritto sacrosanto che è quello al lavoro ed è questo quello che noi dobbiamo spiegare siciliani. Serve uno shock serve ridare speranza ragazzi». L’ha detto il candidato del centro destra alla presidenza della Regione Nello Musumeci, intervenendo nel corso della prima uscita pubblica d’apertura della campagna elettorale per la corsa a Palazzo D’Orleans. «La partita si vince proponendo cose concrete - ha aggiunto - basta col libro dei sogni, se penso al programma di Crocetta... impresentabile sotto ogni aspetto, con tutto il rispetto per la persona; una mostruosità politica e istituzionale».

«Chi l’ha detto che gli obiettivi devono essere raggiunti nei primi 100 giorni? La legislatura dura cinque anni e fino all’ultimo si lavorerà per raggiungere gli obiettivi», ha detto Musumeci. «Questa favola dei primi 100 giorni, dei primi tre mesi - ha aggiunto- va bene quando le cose vanno bene. La Sicilia è in ginocchio, vive una condizione come mai si è vissuta nella storia della autonomia siciliana». «Smettiamola - ha concluso - con la parola dei 100 giorni, noi cominceremo a lavorare dal primo giorno fino all’ultimo con la stessa tenacia come se si dovesse avere una settimana».

«Termini Imerese è il paradigma della politica industriale del Centrosinistra. È il luogo delle promesse non mantenute e delle illusioni. È il luogo di una politica di investimenti sbagliata. Abbiamo il dovere di ripartire da qui - ha aggiunto Musumeci - per capire su quali settori puntare, su come evitare di fare feriti sul campo occupazionale e mi riferisco al tanto precariato che si è creato negli ultimi anni; per capire quali sono le naturali vocazioni di questa terra e quindi creare obiettivi, percorsi, risorse e strumenti per raggiungerli».

 

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