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Boldrini: "I Parlamenti forti sono antidoto contro il populismo"

Laura Boldrini

ROMA. "E' importante che sui grandi temi delle politiche mondiali le Assemblea parlamentari siano attori principali: non si può prescindere dalla loro voce se si vuole sviluppare un dialogo attivo su questi temi". Lo afferma la presidente della Camera Laura Boldrini, aprendo a Montecitorio la Conferenza dei presidenti delle Camere basse del G7. "I Parlamenti devono essere forti: abbiamo bisogno - rileva Boldrini - di Parlamenti che facciano emergere la complessità dei problemi, la pluralità delle diverse soluzioni e la sintesi tra diverse posizioni. Questo rappresenta il miglior antidoto al populismo, che propone slogan semplicistici che sono lontani dalle soluzioni, mortificano e impoveriscono le nostre democrazie".

Sottolineando "la necessità di affiancare, al confronto in sede governativa, un foro di carattere parlamentare di pari livello", Boldrini aggiunge che "le assemblee parlamentari rispecchiano tutta la complessità di ciascun paese, esprimono la dialettica fra maggioranza e opposizioni, articolano il dibattito pubblico".

"Non si può prescindere dalla loro voce se vogliamo sviluppare un dialogo vivo e costruttivo sui grandi temi della politica globale. L'Agenda 2030 - prosegue la Presidente della Camera - riconosce un ruolo centrale ai parlamenti nazionali. Per esercitare effettivamente questo ruolo, abbiamo bisogno di assemblee parlamentari forti, in grado di fare valere il principio di responsabilità politica anche di fronte all'enorme dispersione dei centri di decisione che caratterizza la nostra epoca. Abbiamo bisogno soprattutto di parlamenti che facciano emergere la complessità dei problemi attuali, la presenza di una pluralità di possibili opzioni per affrontarli, la necessità di trovare ragionevoli compromessi fra posizioni conflittuali e apparentemente inconciliabili". "Solo così saremo in grado di contrastare le derive populiste che con le loro ricette semplificatorie mortificano il dibattito politico e impoveriscono le nostre democrazie", conclude Laura Boldrini.

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